Newsletter 8/10/13

Fino al 16 ottobre, per UNICinema e Scuola di Cinema – Omaggio a Peter Chan – Incontro con Angelo Orlando – I workshop – Addio a Patrice Chéreau – Gravity – Carlo Lizzani – Animal House – Roberto Minervini – Melissa McCarthy – Justin Kurzel – Daniele Luchetti – Olivier Assayas –

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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FINO AL 16 OTTOBRE SONO APERTE LE ISCRIZIONI per le due principali proposte di Formazione della Scuola Sentieri selvaggi:

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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UNICINEMA

SCUOLA DI CINEMA

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GLI APPUNTAMENTI DI SENTIERI SELVAGGI Via Carlo Botta 19, Roma

mercoledì 9 ottobre ore 20.30

(Post)produzione Unknown Pleasures: OMAGGIO A Peter Chan

INGRESSO LIBERO

INFO: 06/96049768

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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Omaggio a Peter Chan

 

venerdì 11 ottobre ore 18.30

(Post)produzione – Incontro con Angelo Orlando

A seguire premiazione Borse di Studio 2013/2014 + Film a sorpresa scelto dall’ospite

INGRESSO LIBERO
INFO: 06/96049768
Angelo Orlando

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TUTTI I WORKSHOP DEL "PACCHETTO" (post)produzione

Sabato 12 e e domenica 13 ottobre
Workshop PRODUZIONE DOCUMENTARIO, con Giovanni Bruno e Massimo Latini

Sabato 19 e Domenica 20 ottobre
Workshop AFTER EFFECTS, con Alfredo Felaco

Sabato 26 e Domenica 27 ottobre
Workshop PRODUZIONE CINEMA, con Gianluca Arcopinto

Sabato 2 e Domenica  3 novembre
Workshop PRODUZIONE WEBSERIES, con The Jackal

Sabato 9 e Domenica  10 novembre
Workshop COLOR CORRECTION, con Marco Gentili
 
Solo per queste edizioni i workhop del pacchetto avranno tutti il prezzo speciale di 180€

Sabato  16  Domenica 17 novembre

Woskhop RIDUZIONE DIALOGHI PER I SOTTOTITOLI, con Sebastiano Cuscito

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UNA SELEZIONE DI ARTICOLI DA www.sentieriselvaggi.it  – Direttore Simone Emiliani

Addio a Patrice Chéreau

Regista francese, aveva 68 anni

Addio al grandissimo regista teatrale e cinematografico Patrice Cheréau (La regina MargotSon Frere) e all'occorrenza anche indimenticato attore (ne L'ultimo dei Mohicani di Michael Mann).  Nel 2001 vinse l'Orso d'Oro al Festival di Berlino con Intimacy. Aveva 68 anni, si è spento il 7 ottobre a Parigi.

 

“Gravity” di Alfonso Cuaron

Gravity Alfonso Cuaron
Cinema fluttuante e di respiro, di corpi galleggianti e sbattuti nel vuoto, di set sempre più astratti che permettono sfondi fantastici, dove la Terra vista dallo Spazio non è solo un fondale, ma una visione incredibile. Ci toglie davvero a tutti il respiro. Regalandoci un’emozione unica che finalmente ridà un senso al 3D

Carlo Lizzani, la fine del suo lungo viaggio nel secolo breve

Carlo Lizzani

Carlo Lizzani ha deciso di lasciarci. Aveva 91 anni, ma ancora la lucidità giovanile dell’uomo che non aveva mai messo a riposo la propria mente. Regista, scrittore, critico, sceneggiatore, intellettuale impegnato in molteplici attività, ha sempre praticato un cinema popolare dentro i canoni della commedia, quelli del noir o del dramma storico. Ma sempre con sincera partecipazione, onestà intellettuale e desiderio di indagare i fenomeni sociali e le vicende umane.

35 anni dopo…torna Animal House

animal house john belushi john landis

In una versione tutta da vedere torna da oggi per tre giorni nelle sale il "classico" di John Landis, Animal House. Con un John Belushi strabiliante, volutamente tenuto ai confini della storia, corpo esplosivo unico del cinema americano. In attesa di rivederlo al cinema nel formato digitale, lo ricordiamo pubblicando la recensione del film dal libro "John Belushi, L'anima blues in un corpo punk: il comico demenziale", ristampato per le Edizioni Sentieri selvaggi nel 2012.

DOCUMENTARIO – Il di più di realtà. Sul cinema di Roberto Minervini

Regista marchigiano trapiantato in Texas, come Frammartino raccoglie in modo personale la sfida lanciata dall’espressione di Deleuze. E, soprattutto in film come Low Tide e Stop the Pounding Hearth lavora sulle tracce disperse di una sacralità del mondo, perduta, confusa, nascosta e sulla soglia tra messa in scena e scarti reali, gesti catturati o previsti

Melissa McCarthy, il corpo (cosciente) del reato

 La responsabile del reato è lei, e le vittime dell’illecito siamo noi spettatori. Portatrice di una figura femminile lucidamente deformata, il suo corpo non è un oggetto di rottura ma un soggetto cosciente di riflessione: sull’essere dirompente in una società che associa comicità a paciosità, pietismo a disagio. In sala con Corpi da reato.

(unknown pleasures) – "Snowtown", di Justin Kurzel

Non è l’atto a esserci mostrato, ma la normalizzazione della violenza, il suo farsi quotidiano. La capacità di Kurzel sta nell’aggirare la quantità oscena di elementi ripugnanti a cui qualsiasi regista desideroso di creare scalpore avrebbe ricorso, perché l’orrore di Snowtown risiede altrovedel nostro Paese e la crescita/rivoluzione di un cinema “indipendente”

"Anni felici", di Daniele Luchetti

Luchetti mette in scena una ribollente e sincera materia semibiografica, la sua famiglia, ma paradossalmente smarrisce quella feroce urgenza emotiva che aveva raggiunto ne La nostra vita. Il film vive però di improvvise fiammate e crea un’interessante associazione tra i primi anni ’70 come infanzia socioculturale del nostro Paese e la crescita/rivoluzione di un cinema “indipendente”

"Corpi da reato", di Paul Feig

 

The Heat smette quasi subito di essere un film perchè viene divorato dall'irruenza di Melissa McCarthy. L'attrice si libera di tutti gli altri personaggi per avere il suo show personale: Sandra Bullock si arrende dopo appena qualche battuta di dialogo e asseconda con pazienza la sua verve incontrollabile. La storia la lascia da sola e lei nemmeno se ne rende conto: il suo talento è ancora un buon motivo per andare al cinema ma The Heat ne somministra una dose eccessiva ed indigesta.

Come passano le nuvole. Sils Maria di Olivier Assayas: le prime immagini

Sils Maria di Olivier Assayas: le prime immagini

Come il passaggio delle nuvole sulle cime dei monti, filmato negli anni '20 da Arnold Fanck sul passo del Maloja, Olivier Assayas scrive e dirige per Juliette Binoche la storia del passaggio tra due epoche e dello scorrere del tempo nella vita di un'attrice

DVD – “Nido familiare”, di Béla Tarr

Nel suo esordio cinematografico, il cineasta ungherese Béla Tarr realizza un’opera che si pone negli anfratti di generi diversi quali il documentario, la fiction e il film d’inchiesta. Una riflessione sulla condizione umana e sul tempo in chiave realistica, una donna intrappolata in un nido tanto poco familiare. Il DVD è distribuito da CG Home Video per Eye Division

 

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CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

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