Newsletter 29/9/2014

Borse di studio – Workshop : Final Cut – Photoshop nel Cinema – Segrataria di Edizione – Festa Francois Truffaut – Ciclo The Asian Connection – Michael Mann – Abel Ferrara – Luc Besson –

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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BORSE DI STUDIO SCUOLA SENTIERI SELVAGGI

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Posticipata a martedì 30 settembre la scadenza per l'invio degli elaborati per le Borse di Studio

Il bando è qui: http://www.scuolasentieriselvaggi.it/21-borse-di-studio-scuola-2014-2015

La premiazione dei vincitori ci sarà venerdì 10 ottobre

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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I NUOVI WORKSHOP DELL'AUTUNNO:

MONTAGGIO FINAL CUT X  25/26 ottobre

Nuovo workshop: PHOTOSHOP NEL CINEMA dal 3 al 6 novembre

Chi non conosce Photoshop? È il programma più famoso per ritoccare, migliorare, alterare, stravolgere le foto, naturalmente.

Qui noi vi spieghiamo le tecniche di base ma vi accompagniamo anche a scoprire quelle che possono essere le declinazioni cinematografiche: l'obiettivo è quello di coniugare tale programma alle necessità di filmmaker e montatori.  In tal senso,  Photoshop andrebbe inteso come strumento di grafica universale in riferimento marcato alla sua utilizzazione in ambito cinematografico, nelle sue innumerevoli applicazioni (locandine, siti web, realizzazione di trailer e di effetti speciali).

 

 

in arrivo anche: "Alla ricerca della continuità" Workshop "SEGRETARIA DI EDIZIONE" 15/16 novembre

 

LE DUE PROPOSTE DI FORMAZIONE PER CHI VUOLE FARE CINEMA:

TRIENNALE: UNICINEMA                  BIENNALE: SCUOLA DI CINEMA

UNICINEMA 2014Scuola di Cinema 2014/2015

 

30 ANNI SENZA TRUFFAUT: LA FESTA TRUFFAUT DI SENTIERI SELVAGGI

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – Jules e Jim

Un gioco senza regole, in cui le affinità elettive dei personaggi collidono continuamente fino a creare un’armonia di dissonanze pura. L’amicizia tra Jules e Jim, l’anticonformismo di Catherine, il libertinaggio sincero della loro relazione e la (dis)parità sessuale dai tratti confusionari sono i segni di un cinema che dopo più di cinquant’anni afferma ancora con spregiudicata intensità e immutata spensieratezza la sua assoluta aderenza al reale

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – Tirate sul pianista

Perché Truffaut è sfrontato verso tutto e tutti e forse più di ogni altra cosa verso se stesso e perché quando Truffaut sceglie un romanzo è come se scegliesse una donna: Tirate sul pianista è questo e la Hollywood Babilonia, la Hollywood che era grande quando adesso il cinema è diventato piccolo, la Hollywood dei maestri con cui parlerà per un intero libro

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – Les mistons

Les mistons ha conservato la leggerezza con cui fa scivolare il pubblico adulto nello stato d'animo della pubertà. La qualità unica di François Truffaut si è manifestata sin da questo cortometraggio: nessuno ha saputo far combaciare perfettamente le urgenze della condivisione e della confessione personale con gli strumenti del cinema.

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – I 400 colpi

Ne I 400 colpi ritroviamo i nostri percorsi, la voglia di libertà, il dolore della perdita, l’innocente sfrontata guasconeria, il disordine adolescenziale, nella magica malinconia in bianco e nero. Truffaut ci ha insegnato a lavorare attorno alla nostra vita sempre e comunque dentro le passioni divoranti e distruttive in una stretta tessitura tra vita e cinema. Da oggi in sala

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – Truffaut e il genere come “paravento” – Strani incroci da La sposa in nero a Kill Bill

Forse sta proprio nella capacità di veicolare (dissimulando) attraverso il “genere” le proprie ossessioni, la propria visione del mondo (perfino la propria stessa vita), il legame più forte che può unire cineasti, per altri versi, così lontani come Truffaut e Tarantino.

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – François il vagabondo

È “touch cinema” tra noi e la realtà, parte di una più ampia rivoluzione antropologica in atto. Più che superfici bianche su cui prende vita la realtà, trattasi di snodi, punti di transito di immagini che circolano ormai nel nostro spazio sociale, ad intercettare l'immaginario che satura lo spazio virtuale 

FESTA FRANÇOIS TRUFFAUT – Que reste-t-il de nos amours

Il 21 ottobre prossimo saranno passati 30 anni da quando François Truffaut ci ha lasciato. Era il 1984. Aveva 52 anni. Una vita troppo breve per una vita lunghissima invece dentro lo schermo. Per un mese, fino a quel giorno, Sentieri Selvaggi lo ricorderà come se fosse una festa. Come era una festa il suo cinema. Con recensioni, saggi, filmati, scritti, dichiarazioni d'amore…

 

UNKNOWN PLEASURES #11 – The Asian Connection


Dieci appuntamenti tutti dedicati ai mille modi di fare cinema e alle mille appartenenze della produzione orientale. Insieme ad ospiti e partecipazioni come quella con gli amici di AsianWorld.it, dieci proiezioni inedite a INGRESSO GRATUITO nella nostra sede di via Carlo Botta 19 a Roma, il giovedì alle h 20.30, con introduzione critica. A partire dal 25 settembre

Torna Michael Mann con il cyber-thriller "Blackhat": ecco il trailer

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L'attesissimo ritorno alla regia di Michael Mann dopo il capolavoro Nemico pubblico (2009) ha già una data d'uscita: febbraio 2015. Blackhat, questo il titolo definitivo del progetto, da ora ha anche un (bellissismo) primo trailer. Atmosfere da cyberthriller unite al proverbiale senso dell'azione di Mann e all'amore assoluto per i suoi personaggi…

Pasolini, di Abel Ferrara

Ferrara rientra per la porta principale dopo la clandestinità di Welcome to New York, torna in concorso, pare aspirare alla pulizia di un mainstream che, in fondo non ha mai avuto. Ha mai fatto un film “bello”? No. Gira, in fondo, un altro film rubato, scippato alle tenebre del caos, del non senso. Che non potrà fare a meno di continuare nella perversione del suo vizio. Con la consapevolezza che un film riuscito è soltanto un film finito 

 

Lucy, di Luc Besson

Luc Besson (si) regala un thriller-action movie-sci-fi dagli affondi umanisti, affidando alla sua nuova Nikita un monito sul necessario recupero dell'animalità. È il tratto distintivo di un film che nasce e muore sull'immagine di un primate, toccato da Scarlett Johansson in una nuova Creazione michelangiol-bessoniana. Elogio della materia, carne o cristalli, che all' " I see you" di Avatar – altra opera segnata dal blue (screen) – replica, idealmente, "I feel you"

 

 

 

 

 

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