"Come un uragano", di George C. Wolfe

come un uraganoFiacco melodramma, illustrativo e incolore che appare come intimidito dal romanzo di Nicholas Sparks da cui è tratto. Il regista utilizza solo tutti gli ingredienti emotivi del genere ma li anestetizza della loro portata emotiva. Non bastano due attori affiatati come Richard Gere e Diane Lane a salvare il film dal naufragio e che è capace solo di cercare la commozione a tutti i costi

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come un uraganoNicholas Sparks è uno di quegli scrittori da prendere con le molle. E ogni riduzione di un suo romanzo comporta inevitabilmente dei rischi. La sua scrittura è densa e carica di situazioni che fanno di tutto per coinvolgere emotivamente e quindi, cinematograficamente, sono già ‘preparate’ quelle che vengono definite le ‘scene madri’. O si ha la magia del duo Kevin Costner-Luis Mandoki capace di lasciar vivere i suoi personaggi oltre la scrittura di Sparks (Le parole che non ti ho detto) e l’epidermica adesione emotiva ma anche il mestiere di Nick Cassavetes (Le pagine della nostra vita) o si rischia di soccombere. In Come un uragano gli sceneggiatori Ann Peacock (In My Country) e John Romano (Il terzo miracolo) appaiono come intimiditi di fronte al romanzo da cui è tratto. E lo sguardo di George C. Wolfe, proveniente da Broadway e qui al suo debutto dietro la macchina da presa, appare illustrativo e incolore, degno di quei fiacchi melodrammi degli anni ’50 che imitavano malamente quelli di Douglas Sirk e Delmer Daves.

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La vita coniugale di Adrienne Willis, madre di due figli, sta attraversando momento di crisi. Per sfuggire alla sua quotidianità, decide di andare via per qualche giorno ad aiutare una sua amica nella gestione di una locanda nella cittadina balneare di Rodanthe, nella Carolina del Nord. Sul luogo si trova costretta a una coabitazione forzata con l’unico ospite del posto, il dott. Paul Flanner, un medico che non si è ancora ripreso dalla morte di una sua paziente. I due si iniziano a conoscere e scoprono di essere accomunati da un’esistenza insoddisfacente. L’arrivo di un violento uragano li legherà ancora di più.

Wolfe non risparmia nulla: flashback di Adrienne bambina, cavalli sulla spiaggia, lettere d’amore che caratterizzano la storia dei due protagonisti quando sono separati, sensi di colpa risolti o rimossi. Il personaggio di Diane Lane poteva essere simile a quelli portati sullo schermo da Jane Wyman. Ma il regista utilizza solo tutti gli ingredienti emotivi del melodramma ma li anestetizza della loro portata emotiva. Non bastano due attori affiatati come Gere e la Lane (già insieme negli splendidi Cotton Club e Unfaithful – L’amore infedele) a salvare il film dal naufragio. Come un uragano è capace solo di cercare la commozione a tutti i costi ma completamente lontano dalla straordinaria passionalità di un film come Qualcosa di personale di Jon Avnet. Lì Robert Redford non solo sopravvive al ricordo, ma nei ricordi di Michelle Pfeiffer diventa quasi una specie di dio reincarnato. Qui Richard Gere resta solo una pallida figurina destinata a scolorirsi presto.

 

Titolo originale: Nights in Rodanthe

Regia: George C. Wolfe

Interpreti: Richard Gere, Diane Lane, James Franco, Scott Glenn, Christopher Meloni, Viola Davis

Distribuzione: Warner Bros. Italia

Durata: 97’

Origine: Australia/Usa, 2008

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