"Generazione 1000 Euro", di Massimo Venier

alessandro tiberi e carolina crescentini - generazione 1000 euro, di massimo venier

Tratto dal “reality book” di Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa, il film si muove all'interno dello scarto esistente fra mercato e sentimenti, sogno e realtà, cinema e televisione. Venier continua a lavorare su corpi, volti e voci televisivi; il suo cinema nei momenti migliori è frizzante e spigliato, mentre nei peggiori un po' troppo ammiccante

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alessandro tiberi e carolina crescentini - generazione 1000 euro, di massimo venierMatteo (Alessandro Tiberi), nonostante la laurea in matematica, a trent'anni non ha ancora un posto fisso, vive con mille euro al mese e divide la casa col suo migliore amico, Francesco (Francesco Mandelli, il Non Giovane di Mtv: dopo Manuale d'amore, Natale a Miami e Natale a New York, sempre più a suo agio nel ruolo dell' “amico nerd”), appassionato di cinema, musica e playstation (il suo sogno è quello di segnare un gol al Brasile con l'Andorra): due arrivi inaspettati (un nuovo capo, Angelica – interpretata da una Carolina Crescentini che ha ormai assimilato lo statuto di donna inafferrabile, sempre sul piede di partenza -, e una nuova coinquilina, Beatrice – una splendida e “botticelliana” Valentina Lodovini) cambieranno la sua vita. Non si sa, però, se in meglio o in peggio.
Generazione 1000 euro, tratto dal “reality book” di Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa (distribuito gratuitamente on-line e quindi pubblicato da Rizzoli), si muove all'interno dello scarto esistente fra mercato e sentimenti, sogno e realtà, cinema e televisione (da cui proviene Massimo Venier, autore di Mai dire gol e Buona la prima con Ale e Franz). Venier continua a lavorare su corpi, volti e voci televisivi (Alessandro Tiberi, volto di Boris e Quo Vadis, Baby?, e doppiatore di serie tv) ma non lo fa con stile piatto e televisivo, il suo è un cinema che nei momenti migliori è frizzante e spigliato, mentre nei peggiori un po' troppo ammiccante (con abuso di voice over: le parole, al cinema, dovrebbero significare al di là del loro significato verbale), con una "morale" perennemente indecisa tra la messinscena delle enormi difficoltà cui vanno incontro i precari e il quasi suggerire che sia addirittura una scelta di vita.
Tutto sommato un prodotto che si attesta su un livello medio, a tratti irresistibile, come ce ne sarebbe più bisogno: anche se rimane la sensazione che sia frutto di chi concepisce il cinema soltanto come oggetto buono, piacevole e innocuo e la cinefilia come passione immaginaria (anziché passione dell'immaginario); un cinema, purtroppo, che sente il bisogno (ingiustificato) di ricorrere alla letterarietà per legittimare il proprio operato, riempiendo le inquadrature di romanzi, professori e maestre, motivo per cui siamo ancora alcune spanne sotto le produzioni Brizzi/Bruno/Martani.

Regia: Massimo Venier
Interpreti: Alessandro Tiberi, Valentina Lodovini, Carolina Crescentini, Francesco Mandelli, Francesca Inaudi
Distribuzione: 01 Distribution
Durata:
101'
Origine: Italia, 2009
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    Un commento

    • il film è piacevole, a tratti anche inquietante, con una regia finalmente attenta e non provinciale. Forse ha ragione Attisani a rimproverare a Venier di non essere cinefilo, nel senso che al film manca forse proprio quella passione sotterranea, ma gli va dato merito di non aver realizzato un prodotto televisivo, lui che di quello vive…