FILM IN TV – "Aliens of the Deep", di James Cameron e Steven Quale

James Cameron in Aliens of the Deep
Dopo Titanic e prima di Avatar c’è stato Aliens Of the Deep, piccolo capolavoro (fanta-docu)scientifico in cui Cameron ci immerge nel suo ignoto spazio profondo cercando di filmare il suo Pandora (extra)terrestre fatti di luci, mostri marini, paesaggi ignoti. Cinema sempre liquido e astratto, costantemente sospeso tra la monumentalità dell'apparato profilmico e la leggerezza del pensiero. Sabato 30 gennaio, Raitre 3:45

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James Cameron, Aliens of the DeepDopo Titanic e prima di Avatar c’è stato Aliens Of the Deep, diretto da James Cameron con la collaborazione di Steven Quale, e distribuito dalla Disney, piccolo capolavoro (fanta-docu)scientifico che quasi nessuno ha visto e che invece oggi si rivela forse il tassello più illuminate ed esplicito della poetica cameroniana. Ancora prigioniero delle folli immersioni “titaniche” anni Novanta, qui vediamo Cameron impegnarsi in elaborati spedizioni subacquee frutto di cooperazioni russo-americane finalizzate a progetti di ricerca sottomarini ma anche spaziali (con molti componenti della NASA interessati a studiare nel profondo le forme biologiche degli abissi atlantici, per poi un giorno avere tutti gli strumenti per cercare nuove forme di vita negli abissi di pianeti inesplorati).   Nel suo panteismo naturalistico e filosofico, Aliens of the Deep ricorda molto da vicino l’ultimo capolavoro di Cameron, le necessità di condensare l’esperienza percettiva – innegabile anche in questa operazione, e anzi qui ancor più esplicitamente baziniana nel conciliare reale e meraviglioso in una totale adiacenza simulacrale – con il discorso di un progetto umanistico
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aliens of the deepelementare quanto profondamente coerente e “tecnico”. E' comunque la ricerca della vita ad affascinare il regista canadese, che film dopo film sembra scrivere pagine epocali di un cinema sempre più liquido e astratto, costantemente sospeso tra la monumentalità dell'apparato profilmico e la leggerezza del pensiero. Cameron ci immerge nel suo ignoto spazio profondo cercando di filmare il suo Pandora (extra)terrestre fatti di luci, mostri marini, paesaggi ignoti, condensando il piacere della visione con l’instancabile ricerca “fanciulla” di un mondo alieno. Il riferimento – sorprendente, e forse involontario – va agli ultimi documentari visivi di Herzog, coi quali Aliens of the Deep ha una comunanza impressionante, sebbene meno ironica ed esistenzialisticamente assoluta rispetto al regista tedesco.
Nel film è peraltro presente più di un elemento drammaturgico cameroniano: la comunanza interraziale antipatriottica e progressista, il team come micro-gruppo dove emergono relazioni, psicologie, contatti umani, progetti di ricerca (The Abyss su tutti, ma anche Aliens e, naturalmente, Avatar), ma anche l’ossessione per una tecnologia finalizzata a una ottimizzazione umanistica, e il finale con gli effetti speciali digitali che rimandano figurativamente agli extraterrestri di The Abyss. Già in Aliens of the Deep gli steccati estetici vacillano in nome di un'esperienza concettuale che non si preoccupa di separe la doppia natura del Cinema.
 
Titolo originale: id.
Regia: James Cameron
Interpreti:
Durata: 96’
Origine: USA, 2005
Sabato 30 gennaio, ore 03:45. Raitre
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