FILM IN TV – Il settimo sigillo, di Ingmar Bergman
Il settimo sigillo dà vita a quelle figure allegoriche dipinte sulle pareti di ogni chiesa, immagini che iniziano e finiscono entro se stesse, a cui Bergman dona carne e spazio, alla ricerca di un Dio da evocare ed estirpare da sé. Sabato 5 luglio, 01.45, RaiMovie
Non ci sono molte sfumature, quando le trombe dell’apocalisse sono prossime a cantare. L’infinità di gradazioni che gravitano tra il bianco e il nero, così come tra la vita e la morte, sono sospese e annullate, oppure tutto confluisce in un unico, perenne, grigio. Ma non è questo il caso.
Il settimo sigillo dà vita a quelle figure allegoriche dipinte sulle pareti di ogni chiesa, immagini che iniziano e finiscono entro se stesse, portatrici di un significato chiaro a tutti meno, forse, che a loro. Bergman dona quindi carne e spazio a quella Pittura su legno (titolo dell’originale testo teatrale di cui il film è un’emanazione), senza preoccuparsi di dare però spessore a queste figure. Tutto lo svolgersi del film è infatti un vagare di quadro in quadro, dover pur libere dalle due dimensioni della parete, le figure protagoniste continuano ad assolvere la loro funzione e il loro significato senza debordare fuori dai propri confini. Un po’ come la partita a scacchi condotta lungo l’arco del film, sono due le posizioni a confronto, tra devozione e razionalismo verso un Dio che al tempo stesso si invoca e si cerca di estirpare da sé.
È inevitabile che si concluda tutto con una danza, come tante altre ancora, sull’orlo del precipizio. Chi veglia su di lei? Gli angeli, Dio, Satana, o il nulla? Dopo l’abisso negli occhi non resta che abbandonarsi al corpo e al vuoto che porta con sé. È l’amore la più nera delle piaghe.
Titolo originale: Det sjunde inseglet
Regia: Ingmar Bergman
Interpreti: Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Bengt Ekerot, Bibi Andersson, Nils Poppe, Maud Hansson
Origine: Svezia, 1957
Durata: 96′