22/11/2007 – John Cassavetes alias Johnny Staccato

27 episodi in onda a partire da oggi, anteprima al Torino Film Festival

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John Cassavetes alias Johnny StaccatoIrrompe in esclusiva Prima TV su Studio Universal (Sky) Johnny Staccato, la serie poliziesca interpretata da John Cassavetes che fece impazzire gli spettatori americani a cavallo tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60. Martin Landau, Gena Rowlands, Michael Landon, Yvonne Craig, oltre a importanti musicisti jazz come il premio Oscar John Williams, sono solo alcune delle guest stars che recitano accanto a Cassavetes. Casi intricati e misteriosi sullo sfondo di una New York cupa in linea con il cinema noir di quei tempi. 27 episodi in onda, a partire dal 22 novembre, tutti i giovedì alle 20.25
E non finisce qui: 5 episodi della serie diretti, oltre che interpretati da Cassavetes, verranno presentati dal Canale in anteprima esclusiva al Torino Film Festival in occasione della retrospettiva dedicata a Cassavetes. La prima proiezione sarà il 23 novembre alle 17:00, giorno di apertura del Festival.

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Johnny è un ex musicista jazz la cui avversione per il crimine e le ingiustizie lo porta a tuffarsi in indagini private ed offrire il suo aiuto a chi è in pericolo. Gran parte dell’azione si svolge intorno al Waldo Jazz Club, nel cuore del Greenwich Village di New York, dove si esibiscono i migliori gruppi americani del genere e dove Johnny passa gran parte del suo tempo. Waldo, proprietario del club, è un amico stretto di Johnny ed in varie circostanze si rivela anche un ottimo consulente investigativo. Fanno da sfondo alla serie le luci scintillanti e frenetiche di New York, con incursioni a Parigi, Roma e altre grandi capitali del mondo. Le musiche, rigorosamente jazz, sono di Elmer Bernstein, un compositore considerato tra i più importanti di Hollywood (tra i suoi lavori si ricordano le musiche di L’uomo dal braccio d’oro, per il quale ha ottenuto una nomination all’Oscar, L’uomo che non sapeva amare, Il buio oltre la siepe, Una poltrona per due, Gosthbusters, L’età dell’innocenza, e molti altri). John Cassavetes (Rosemary’s Baby, Delitto nella strada, Quella sporca dozzina, Gli esclusi) è il protagonista assoluto della serie e firma anche 5 episodi come regista. 
John Cassavetes, considerato il padre del cinema indipendente americano, resta ancora una delle figure più importanti ed innovative che il cinema statunitense abbia mai avuto. Nato a New York nel 1929 si diploma alla New York Academy of Dramatic Arts nel 1950 e comincia ad affiancare alle recitazioni in teatro alcune piccole parti in  film minori e in televisione. Nel 1954 sposa Gena Rowlands, che rimarrà al suo fianco fino alla sua morte nel 1989. Con mezzi di fortuna nel 1960 dirige il suo primo film Ombre, in 16mm. Storia di una relazione interrazziale raccontata con un linguaggio rivoluzionario: gli attori, esordienti, improvvisano per tutto il film senza neanche una parola di sceneggiatura, il sonoro è completamente in presa diretta e sei settimane erano state sufficienti a girarlo e montarlo. Tutto falso. Tre anni di riprese, set ricostruiti in studio, sonoro doppiato dall’inizio alla fine. I critici, attoniti, non sanno cosa credere. Dopo aver osannato Cassavetes, appena scorsa quell’ultima stringa dei titoli che recita “Il film che avete appena visto è frutto di improvvisazione”, sono costretti a proclamarne la genialità quando apprendono che è tutto costruito a tavolino. È nato il cinema verité americano. Nonostante il successo clamoroso, che gli vale il premio della critica a Venezia, Ombre non viene distribuito in Europa, ma frutta a Cassavetes un contratto a Hollywood, dove dirige due film che stritolano la sua creatività. Decide così di recitare (Rosemary’s baby, Quella sporca dozzina) e di usare i guadagni per dirigere pellicole libere da qualsiasi condizionamento: Volti, interpretato dalla moglie Rowlands, descrive lo sgretolarsi dei rapporti matrimoniali, scavando tra le emozioni dei protagonisti attraverso primissimi piani ripresi da una camera a mano. Critica e pubblico reagiscono molto favorevolmente, spingendo Cassavetes a concentrarsi maggiormente sulla regia. Vedono la luce Minnie & Moskowitz e Mariti, che unisce un formidabile trio: accanto a Cassavetes ci sono Peter Falk e Ben Gazzarra, due attori che firmeranno col regista almeno due capolavori. Il primo è protagonista di Una moglie, il secondo dello strepitoso Assassinio di un allibratore cinese, che tanto influenzerà il cinema del futuro (tra i tanti, da segnalare Abel Ferrara, considerato il vero erede di Cassavetes). Gli anni ottanta sono segnati da film di minor spessore, forse anche a causa dell’alcolismo sempre più pesante in cui cade: il suo testamento cinematografico è Il grande imbroglio, che egli stesso definì “un disastro”, confermando tristemente le parole che Christos Tsiolkas dedicò ad Assassinio di un allibratore cinese: “essere uomo significa conoscere meglio la codardia che il coraggio, sapere che il fallimento durerà molto a lungo dopo il successo”.

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