GENDER BENDER FESTIVAL 2012 – Evoluzioni & rivoluzioni

GENDER BENDER FESTIVAL 2012 - Evoluzioni & rivoluzioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Gender Bender International Festival 2012 ha esplorato il tema dell'Evoluzione: un'ironica interpretazione della teoria di Darwin, a partire dalla sigla, che vede la celebre scimmia di 2001: Odissea nello spazio lanciare in aria l'osso e vederlo trasformarsi in una scintillante scarpa con tacco: film, documentari, arti visive, teatro e flash mob, per celebrare il mutamento, le differenze di genere e di orientamento sessuale

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Si è chiuso il 3 novembre 2012 il Gender Bender Festival, evento promosso da Il Cassero, gay lesbian center di Bologna, giunto alla sua 10° edizione, con un'attesa anteprima italiana: Laurence Anyways dell'enfant prodige Xavier Dolan, già presentato a Cannes 65 e miglior film al 39° Toronto Film Festival.

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GENDER BENDER FESTIVAL 2012 - Evoluzioni & rivoluzioniema di quest'anno: Evoluzione, tutto giocato su un'ironica interpretazione della teoria di Darwin, a partire dalla sigla, che vede la celebre scimmia di 2001: Odissea nello spazio lanciare in aria l'osso e vederlo trasformarsi in una scintillante scarpa con tacco. Il concetto di Natura, troppo spesso invocato a sproposito dalle falangi vaticane del nostro paese, viene chiamato in causa per una celebrazione del mutamento e delle differenze di genere e di orientamento sessuale.

L' approccio è interdisciplinare: film e documentari, ma anche danza, teatro, installazioni, live set, party, azioni performative (come Legarmi con tè, ispirata alla Shibari, l'antica arte delle legature usata nell'ambito BDSM, a cura del gruppo delinQueers) e una lunga serie di flash mob che hanno animato diversi luoghi della città (uno spazio sempre più vivace per quanto riguarda il rapporto tra cinema, genere e identità, declinato anche da Divergenti e Some Prefer Cake).
 

Tra i film proposti, l'argentino Sexual Tension: volatile, collage di episodi ad alta tensione erotica, firmato a quattro mani da Marco Berger (già autore di Plan B e Ausente, premiato con il Teddy Award alla Berlinale 2011 – entrambi i film sono offerti in streaming o download da QueerFrame) e Marcelo Mònaco (Porno de autor, del 2010).

Sempre da Berlino arriva Keep the Lights On, vincitore del Teddy Award 2012, presentato anche al Sundance e al BFI London Film Festival. Nel film del newyorchese Ira Sachs, l'incontro sessuale tra Erik e Paul, un documentarista e un avvocato, si trasforma in una vicenda sentimentale, vorticosa e tormentata, complicata anche dalle dipendenze, una storia d'amore che è "una montagna russa emotiva" seguita per dieci anni. Dalla Semaine de la Critique di Cannes 65 arriva un'altra storia d'amore, il triangolo di Beyond the Walls, esordio di David Lambert, mentre Nordzee Texas, del belga Bavo Defurne (intervistato da Sentieri Selvaggi durante lo scorso Festival di Roma), esplora i sentimenti attraverso la storia di formazione di un ragazzino introverso.

Il lungometraggio I Want Your Love è l'evoluzione di una web serie molto amata, In Their Room, basata sulle avventure di alcuni uomini gay di San Francisco. Travis Mathews, il regista, ha recentemente lavorato con James Franco per James Franco's 40 Minutes, ricostruzione dei minuti censurati del cult Cruising di William Friedkin.

Keep the Lights On, di Ira SachsSguardi più leggeri per Yvan Attal, marito di Charlotte Gainsbourg (l'ha diretta nel 2001 in Mia moglie è un'attrice) con  Do not Disturb (remake francese di Humpday – Un mercoledì da sballo) con Attal e Gainsbourg, François Cluzet, Laetitia Casta, Asia Argento e il rapper Joey Starr; Bear City 2 – The Proposal, secondo episodio della "versione gay e pelosa di Sex and the City", di Doug Langway, e Remington and the curse of the Zombadings del filippino Jade Castro, un intreccio tra commedia, horror e tematiche queer (un mix di cui Bruce LaBruce resta il maestro incontrastato)

I documentari proposti esplorano le vite di persone note, o e meno note, ma altrettanto eccezionali: i protagonisti di Les invisibles di Sébastien Lifshitz (autore del bellissimo Wild Side) presentato a Cannes 65, potremmo incontrarli per strada, o in un campo (il pastore idiot savant che spiega la sua perfetta filosofia di vita) senza indovinare nelle loro rughe i complicati percorsi esistenziali e affettivi che seguono al loro coming out e che raccontano al regista francese.
L'olandese Meet the Fokkens, di Rob Schröder e Gabrielle Provaas, è un documentario insieme comico e drammatico come la vita delle gemelle settantenni Louisie e Martine, prima prostitute, poi tenutarie, infine sindacaliste per i diritti delle loro colleghe. Il documentario indipendente Satan’s Angel: Queen of the Fire Tassels esplora il mondo del burlesque, non quello più o meno patinato che siamo abituati a conoscere oggi, bensì quello fiammeggiante sullo sfondo della San Francisco degli anni '60.

Lo scandinavo How Are You di Jannik Splidsboel sceglie di raccontare la chimica amorosa e creativa – impossibili da districare – tra due artisti famosi, Michael Elmgreen e Ingar Dragset, che a partire dalla loro relazione hanno creato una serie di opere sui temi dell'identità, della sessualità e della democrazia, fino alla consacrazione artistica. Sempre a un'artista, stavolta alla cineasta lesbica, icona della controcultura tedesca, Ulrike Ottinger, è dedicato Nomad from the Lake di Brigitte Kramer.

Cane CapoVolto: Abbiamo un problema (la costruzione del nemico omosessuale)Il collettivo catanese Cane CapoVolto continua la sua sperimentazione e i suoi "sabotaggi" con il documentario sperimentale Abbiamo un problema. Tra i titoli italiani, anche il progetto collettivo Sesso, amore & disabilità, che restituisce l'esperienza di 37 disabili di ogni età, orgogliosi di disseppellre il tabù secondo cui il sesso è praticato solo da corpi al massimo della loro funzionalità.
 

Nella sezione delle performance e teatro, si sono avvicendate le riflessioni sul corpo e sulla sua rappresentazione, da Corpi impuri, che affronta la rimozione del sangue nella raffigurazione del ciclo femminile, a Ritual for Hamlet, un Amleto/Ofelia che si muove tra ambiguità di genere e follia creativa; dalle dinamiche quotidiane di Principianti – Un racconto sull’amore, tratto da un testo di Raymond Carver, fino alla Pentesilea travestita e migrante di Perché ora affondo nel mio petto di Roberto Corradino. Il tema dell'identità e della sua molteplicità è stato declinato negli spettacoli di danza: dall'intreccio di corpi di Storm End Come di Yasmeen Godder a I-ON, sodalizio del coreografo e performer bulgaro Ivo Dimchev e lo scultore austriaco Franz West.

Infine, tra gli appuntamenti legati alle arti visive, il Gender Bender ha inaugurato la prima personale italiana dell'artista sudafricana Bridget Baker: The Remains of the Father – Fragments of a Trilogy (Transhumance), mostra visibile al MAMbo, Museo d'arte Moderna di Bologna, fino al 6 gennaio 2013.
 

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