FESTIVAL DI ROMA 2008 – "8", di Wim Wenders, Jane Campion, Gael Garcia Bernal, Gaspar Noè, Jan Kounen, Mira Nair, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant (Cinema 2008)

Fortemente voluto dal Festival nonostante le polemiche dell’Onu, apre la sezione fuori concorso 8, film collettivo composto da 8 cortometraggi ispirati agli altrettanti obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per migliorare la vita della popolazione mondiale. Con la rivelazione Gael Garcia Bernal alla regia ed uno splendido contributo di Jane Campion.

 

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The water diary

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Prima mondiale assoluta per la versione integrale di 8, vero e proprio appello di gruppo alle coscienze dei paesi più avanzati.
Prendendo spunto dagli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite allo scopo di dimezzare entro il 2015 la povertà mondiale, gli autori hanno contribuito dando ognuno la propria interpretazione del tema, scevra, come sottolineato dai produttori durante la conferenza stampa, di qualsivoglia pressione. Un lavoro realmente toccante, che, complice l’evidenza sempre più pressante delle problematiche mondiali, scava in profondità nel cuore dello spettatore, stregandone lo sguardo con una serie di contributi di ottima qualità. Tra tutti spicca The Water diary, di Jane Campion: nell’Australia del futuro, martoriata dalla siccità, al diario dell’undicenne Ziggy è affidato il compito di disegnare l’inedito ritratto di un’infanzia che non perdona gli adulti per l’ignobile eredità trasmessale. Costretti a scontrarsi con una realtà a dir poco brutale, ai bambini non resterà che lanciarsi alla rincorsa dei sogni degli abitanti del posto, in cui lacrime e piogge salvifiche si trasformano in un elisir di speranza.
Stupisce Garcia Bernal, che con La lettera aggira la presupposta messicanità scegliendo come teatro d’azione la gelida Islanda. Ispirato all’obiettivo di garantire l’istruzione primaria a livello mondiale, il progetto è stato, per detta dell’attore-regista, una vera e propria sfida, non solo per l’ambizione di rendere concretamente un tema trascendentale come quello della cultura, ma anche per l’opportunità di lavorare al fianco di grandi autori. Definendosi regista “per sport”, Garcia Bernal, che del corto firma anche la sceneggiatura, sembra però peccare di modestia, considerate l’equilibrata bellezza delle immagini e la commovente interpretazione che dà del tema prescelto, reso attraverso la lettera di un figlio che, a chilometri ed anni di distanza, ringrazia il padre dei suoi insegnamenti. Sempre intorno ai più piccoli ruota Il sogno di Tiya, di Abderrahmane Sissako, dove la trattazione dell’infanzia in Etiopia si distingue per originalità ed efficacia: invece di ritrarre in maniera classica la povertà che affligge il paese, l’autore preferisce focalizzare l’attenzione sulla reale presa di coscienza di questi bambini che, pur vivendo un quotidiano fatto di difficoltà, coltivano un’intelligenza vivace, comprendendo a pieno gli squilibri derivati da un’ingiusta distribuzione delle ricchezze terrestri. Mentre Van Sant lascia scorrere in sovrimpressione il suo messaggio sullo sfondo di inconfondibili immagini di giovani skateboarder americani, Wenders chiude il sipario battendo il pugno contro la mala informazione e l’indifferenza dei media. Tanta è la sua preoccupazione da non riuscire a tacerla neanche in conferenza stampa, dove si è detto scettico, visto lo stato attuale delle cose, sulla reale possibilità di raggiungere gli obbiettivi fissati. E se l’Onu ha deciso di negare il patrocinio al progetto per timore di eventuali polemiche, a noi, costretti a sottostare alle decisioni dei governi, non resta che  continuare a lottare per esigere che le promesse fatte vengano davvero mantenute.
 

 
Gli 8 obiettivi di sviluppo del millennio:
 
1. Eliminare fame e povertà estrema  
(Il sogno di Tiya Abderrahmane Sissako)
 
2. Istruzione primaria per tutti
(La lettera – Gael Garcia Bernal)
 
3.Promuovere le pari opportunità
(Come è possibile?– Mira Nair)
 
4. Ridurre la mortalità infantile
(Mansion on the hil l– Gus Van Sant)
 
5. Migliorare la salute materna
 (La storia di Pashin Beka – Jan Kouen)
 
6. Combattere HIV/AIDS e malaria
(Sida – Gaspar Noè)
 
7. Assicurare la sostenibilità ambientale
(The water diary – Jane Campion)
 
8. Sviluppare un'alleanza globale per lo sviluppo
(Person to person – Wim Wenders)
 
 

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