"Basilicata coast to coast", di Rocco Papaleo

Basilicata coat to coastNonostante le incertezze e un’idea di partenza non troppo estranea a certo cinema italiano anni novanta (vedi i filmetti on the road di Giulio Base e, in parte, il primo Salvatores), Papaleo riesce a trovare il “suo” film, racconta con abilità introspettive non comuni personaggi intrisi di energia e malinconia allo stesso tempo e finisce con il dare un’anima a un’operazione che sa raccontare le passioni e i legami di un gruppo di piccoli (grandi) uomini

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Basilicata coast to coastDopo aver passato una vita a recitare nei film degli altri e a sperimentare il proprio talento nel genere teatro-canzone, Rocco Papaleo è finalmente riuscito a togliersi la soddisfazione di realizzare il suo primo film da regista, coadiuvato dal suo solito collaboratore drammaturgo Valter Lupo. Per farlo si è dedicato a un progetto curioso e personale, ambientato nella sua terra di origine (la Basilicata appunto) e nel quale è riuscito a coinvolgere un cast di “amici” il cui affiatamento dentro e fuori il set risulta contagioso per quasi tutti i cento minuti di durata. Basilicata coast to coast racconta il viaggio di quattro amici musicisti (tra cui Franco, interpretato dal cantautore Max Gazzè, alla sua prima esperienza cinematografica) che decidono di compiere una sorta di pellegrinaggio a piedi per tutta la Basilicata, viaggio che li porterà a esibirsi al Festival di Scanzano Jonico. Ad accompagnare Nicola (Papaleo), Rocco (Gassman) e Salvatore (Briguglia), ben presto subentrerà la giornalista “musona” Tropea (un’ottima Mezzogiorno). Per tutti loro il viaggio sarà soprattutto l’occasione per ritrovare se stessi e i loro affetti. 
È per certi versi simile a una jam session l’esordio dietro la macchina da presa di Papaleo. Ricco di gag, improvvisazioni, momenti sospesi in un work in progress itinerante che alla struttura e alla sperimentazione visiva preferisce la leggerezza di un cinema a misura d’uomo attento alle psicologie e ai sussulti dei sentimenti. Un piccolo film che non si vergogna di volare basso, un po’ ingolfato nella seconda parte, impreciso e caotico, ma che ha il merito di riscoprire – cosa rarissima nelle nostre commedie – il gusto per gli spazi della terra, come fosse un road movie sgangherato che tra suggestioni western e divertissment musicali arriva a parlarci dell’amore, delle ferite che lascia e dei suoi risvegli. Nonostante le incertezze e un’idea di partenza non troppo estranea a certo cinema italiano anni novanta (vedi i filmetti on the road di Giulio Base e, in parte, il primo Salvatores), Papaleo riesce a trovare il “suo” film, racconta con abilità introspettive non comuni personaggi intrisi di energia e malinconia allo stesso tempo e finisce con il dare un’anima a un’operazione che nel tentativo, forse anche programmatico, di filmare il territorio regionale, arriva a raccontare le passioni e i legami di un gruppo di piccoli (grandi) uomini.

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Regia: Rocco Papaleo
Interpreti: Rocco Papaleo, Max Gazzè, Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Giovanna Mezzogiorno, Michela Andreozzi, Claudia Potenza
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 105'
Origine: ITA, 2009

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