"Un microfono per due", di Todd Louiso

ben stiller jason schwartzman un microfono per due
Ben Stiller torna ad affrontare il tema della sua eredità e questa volta si cala nel ruolo dell'idolo da sacrificare. The Marc Pease Experience è una storia di formazione, in cui il giovane Jason Schwartzman deve trovare una strada lontano dai falsi (?) maestri. La regia di Todd Louiso non sembra in grado di toccare tutte le corde necessarie, e il film resta lontano dalla profondità di esempi simili come Adventureland

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ben stiller jason schwartzman un microfono per dueCome suggerisce il titolo originale, il tema di The Marc Pease Experience è legato ad una classica storia di formazione. Come ogni giovane, anche il protagonista di questa commedia deve liberarsi del suo passato e dei suoi maestri, se ha intenzione di ritrovare se stesso e la propria strada. Tuttava, se l'idolo da sacrificare è Ben Stiller, il film assume inevitabilmente una connotazione referenziale dalla quale è difficile uscire, anche perchè eliminare la figura del divo significa anche tagliare i pochi spunti felici che il lavoro di Todd Louiso riesce ad offrire. Involontariamente, l'attore mangia ogni inquadratura esattamente come mangia la personalità del ragazzo e impedisce a Jason Schwartzman di emergere. Così come il giovane attore non ha ancora trovato una sua collocazione all'interno del genere, così il suo personaggio vive all'ombra del passato, degli anni del liceo che lo vedevano come una quasi star del teatro scolastico. Verrebbe da chiedersi come sia stato possibile che Stiller abbia accettato di lavorare in una commedia tanto lineare, che gli ha offerto un ruolo sgradevole di professore ruffiano, segnata da una messa in scena televisiva, tipica di chi si affaccia alla regia dopo una lunga carriera da attore di seconda linea. Il suo sentimento potrebbe essere lo stesso che lo ha animato nello splendido Greenberg di Noah Baumbach: quello di affrontare il necessario trapasso professionale, di riflettere sulla propria carriera e di lasciare un'eredità ad una nuova generazione di volti del cinema americano. Se quello di Schwartzman trova la propria dimensione nell'appartamento di Seth Rogen in Funny People, o nell'eclettismo dei film di Wes Anderson, quello di Anna Kendrick si è fatto notare in Tra le nuvole di Jason Reitman, che è immediatamente successivo a The Marc Pease Experience e le è valso una precoce e rivelatoria candidatura all'Oscar. In questo senso, l'innegabile presenza scenica di Stiller dovrebbe essere considerata efficace: se da una parte rischia di divorare tutto quello che gli è intorno, compresi gli sviluppi più interessanti del film, dall'altra serve a liberare dalle responsabilità i suoi comprimari. Il dilemma esistenziale del giovane non colpisce più di tanto, e Schwartzman non sembra avere nelle corde le sfumature della parte: l'incertezza verso il futuro, l'incapacità di crescere, la paura del fallimento erano già stati al centro di film simili e riusciti molto meglio, come l'incantevole Adventureland di Greg Mottola… L'impressione è che non sia colpa sua – l'apparente impassibilità delle sue espressioni avrebbe fatto al caso – ma di una sceneggiatura che non riesce mai a spiccare il volo.

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Titolo originale: The Marc Pease Experience
Regia: Todd Louiso
Interpreti: Jason Schwartzman, Anna Kendrick, Ben Stiller, Amber Wallace, Ebon Moss-Bachrach
Distribuzione: Moviemax
Durata: 84'
Origine: USA, 2009


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    Un commento

    • Un film a tratti interessante,non è una commedia di genere ma ci sono argomenti psicologici e di libertà che potrebbero risultare indigesti per chi vuole solo passare una allegra serata in compagnia!