"Alone", di Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom

Marsha Wattanapanich in AloneUn film che affascina per la sua intensa inquietudine, che assale lo spettatore sin dai primi istanti. Pisanthanakun e Wongpoom conoscono bene le vie della paura, ma questa volta scelgono di evitare l'approccio da spavento improvviso assai ben rappresentato in Shutter, limitando i salti dalla sedia a una manciata di scene, optando per il permeare l'intera amosfera di un'oppressione silente che non lascia un attimo di tranquillità, lasciando sprofondare lo spettatore in un racconto morale di angoscia e incognite. Scritto insieme al futuro regista di Coming Soon
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Marsha Wattanapanich in Alone

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Il tema del doppio al servizio dell'orrore di matrice thai. Un nuovo horror di matrice thailandese invade le sale italiane, grazie a Wave distribution. A una settimana esatta dall'uscita di Coming Soon, ecco arrivare nei cinema anche Alone, diretto dalla coppia Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, già registi dell'acclamato Shutter, su una sceneggiatura a otto mani che vede tra i suoi artefici anche Sopon Sukdapisit, giunto in seguito dietro la macchina da presa giustappunto con Coming soon.
I gemelli, iconografia ben presente nel genere, sono qui incarnati dalle sorelle siamesi Ploy e Pim, separate con un intervento chirurgico in età adolescenziale nel quale solo la prima sopravvisse. Anni dopo Ploy (Marsha Wattanapanich), trasferitasi in Corea col fidanzato Vee (Vittaya Wasukraipaisan), è costretta a far ritorno a casa per accudire la madre, reduce da un attacco cardiaco avvenuto per cause sconosciute. Qui la ragazza comincia a esser perseguitata dallo spirito della sorella, ma solo un colpo di scena svelerà quanto accaduto realmente in passato.
Alone
è un film che affascina per la sua intensa inquietudine, che assale lo spettatore sin dai primi istanti. Pisanthanakun e Wongpoom conoscono bene le vie della paura, ma questa volta scelgono di evitare l'approccio da spavento improvviso assai ben rappresentato in Shutter, limitando i salti dalla sedia a una manciata di scene, optando per il permeare l'intera amosfera di un'oppressione silente che non lascia un attimo di tranquillità, lasciando sprofondare lo spettatore in un racconto morale di angoscia e incognite. Ecco così che la storia assume a reale protagonista della vicenda, giocando con lo spettatore e rivelando tutta la sua drammaticità con un twist che ribalta ogni certezza fin li costruita. Il doppio, il rapporto tra gemelli, da sempre fautore di leggende (soprattutto in una terra, come la Thailandia, da sempre luogo di mistici racconti) è quindi più di un semplice exploit narrativo, ma si rivela il fulcro cui ruota attorno tutto il resto, nonostante per i più accaniti cinefili di horror orientali e non, sarà possibile comprendere dove voglia andare a parare l'evoluzione della storia.
Si risente talvolta una certa mancanza di originalità, soprattutto nelle scene madri di carattere orrorifico, che prendono a piè mani dai classici del j-horror, con ascensori che non arrivano mai al piano desiderato, e specchi rivelatori di presenze nefaste. Per fortuna i registi evitano che questi clichè stanchino per la loro prevedibilità grazie a un tocco registico pregno di influenze quasi autoriali.
A dispetto di molte produzioni thailandesi questa volta si salvano anche le interpretazioni, e la protagonista Marsha Wattanapanich (che ha anche sangue tedesco nelle vene), nota modella e attrice nel suo paese, è perfetta e si cala senza troppi problemi in un doppio ruolo non così semplice. Pur non segnando nuove vette del genere, Alone si conferma quindi una pellicola del tutto godibile, con alcuni spunti davvero interessanti penalizzati soltanto dalla presenza di stereotipi sin troppo abusati, ma l'incursione (melo)drammatica è senza dubbio interessante e garantisce quanto promesso dalla macabra locandina.

Titolo originale: id.
Regia: Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom

Interpreti: Marsha Wattanapanich, Vittaya Wasukraipaisan, Ruchanu Boonchooduang, Namo Tonggamnerd  
Distribuzione: Wave Distribution
Durata: 90'
Origine: Thailandia, 2007


 

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