"Rimbalzi d'Amore", di Sanaa Hamri

queen latifah e common in rimbalzi d'amoreAlla fine non contano troppo la bellezza esteriore, le apparenze; ciò che fa davvero la differenza è il buon cuore, il valore intrinseco di un individuo. Se Rimbalzi d’Amore fosse una favola, e a conti fatti lo è, la trita (e ritrita… e ritrita) morale sarebbe sicuramente questa. Difficile far passare il messaggio meglio di quanto, qualche anno fa, c’erano riusciti i fratelli Farrelly e Jack Black con Amore a Prima Svista
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queen latifah e common in rimbalzi d'amoreAlla fine non contano troppo la bellezza esteriore, le apparenze; ciò che fa davvero la differenza è il buon cuore, il valore intrinseco di un individuo. Se Rimbalzi d’Amore fosse una favola, e a conti fatti lo è, la trita (e ritrita… e ritrita) morale sarebbe sicuramente questa.
Lei, fisioterapista con nella silhouette l’evidente passione per la buona cucina, incarna l’ideale che ogni uomo ha di migliore amica, perora l’utopico sogno di trovare finalmente il vero amore.
Lui, attraente giocatore di basket NBA, impaccato di soldi e per questo circondato da avvoltoi di ogni tipo, nasconde un animo nobile, la passione per il jazz, il pianoforte e Jony Mitchell.
A completare il triangolo, la migliore amica di lei, arrampicatrice sociale, non proprio un mostro di intelligenza ma bella come un canestro da tre punti all’ultimo secondo.
A fare da sfondo, il basket (con un nutrito numero di cammeo di giocatori professionisti). Anche se viene un attimo il dubbio che lo sport sia stato infilato in mezzo più per creare un’esca succulenta, da usare per convincere il partner poco propenso ad accettare la scelta di una commedia romantica. Almeno lì negli States, qui in Italia la manovra funge un po’ meno. A giudicare dagli incassi in patria, per altro, la mossa non ha sortito grandissimi effetti.
Non aiutano una trama piatta e scontata, personaggi stereotipati, scampoli di partite fittizie non proprio convincenti e la sfrenata volontà di far apparire questo mondo pieno di arcobaleni e giustizia morale.
Sicuramente il cast è convincente, svolge il compitino senza sbavature, la chimica fra i due protagonisti, Queen Latifah e Common (entrambi rapper), è discreta. Paula Patton è un raggio di sole, fa persino venire i brividi di raccapriccio, talvolta, per quanto è brava nel risultare svampita. E ai nostalgici fa sempre piacere ritrovarsi davanti Pam Grier, sebbene imbolsita e ininfluente, nei panni della madre della protagonista. E, perché no, Phylicia Rashad, saggia genitrice del campione di basket nel film, indimenticata Clair, moglie di Cliff, nella sit-com I Robinson.
Insomma, difficile far passare il messaggio “l’uomo può andare oltre la sua superficialità innamorandosi di una donna che non è l’emblema del concetto comune di bellezza” meglio di quanto, qualche anno fa, c’erano riusciti i fratelli Farrelly e Jack Black con Amore a Prima Svista.
D’altro canto, si paga il biglietto ben consapevoli di ciò che si va a vedere. Non c’è altra pretesa che un sospirato happy ending e tanto buonismo da far venire il diabete.
 
 
Titolo originale: Just Wright

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Regia: Sanaa Hamri
Interpreti: Queen Latifah, Common, Paula Patton, Pam Grier, Mehcad Brooks
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 100'

Origine: USA, 2010
 
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