"Letters to Juliet", di Gary Winick

letters to juliet
Gary Winick parte da Romeo e Giulietta in un film che è una dedica all'amore senza tempo, perfettamente incarnato dagli attori protagonisti, tra un'Italia da cartolina, classici schemi da commedia romantica e un pizzico di road movie.
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Amanda Seyfried e Christopher Egan in Letters to JulietWith love’s light wings did I o’erperch these walls;
For stony limits cannot hold love out,
And what love can do, that dares love attempt
(Romeo and Juliet, W. Shakespeare)

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Romeo e Giulietta: due nomi, una storia. Simbolo di amore eterno, terreno, fugace e struggente, ma al tempo stesso in grado di superare qualsiasi limite, la tragica vicenda dei due amanti ha attraversato i secoli, carica di fascino e significato. Storia vera o frutto della fantasia, ancora oggi il luogo simbolo di questo amore continua ad attirare turisti e cuori infranti nella speranza che, magari, un giorno, l’amore con la “A” maiuscola possa arrivare a cavallo di un bianco destriero. Ed è proprio lì, nel giardino di Giulietta a Verona, tra quelle mura vecchie di secoli che Sophie (Amanda Seyfried), la protagonista di Letters to Juliet, trova una lettera, anch’essa carica dei segni del tempo e testimone involontaria di un amore. Un po’ per curiosità, un po’ perché d’amore soffre anche lei, lasciata sola a vagare per la città dal fidanzato Victor (Gael Garcìa Bernal), la ragazza decide di rispondere alla lettera. Con sua somma sorpresa Claire (Vanessa Redgrave), ormai non più giovane innamorata, arriva in Italia, accompagnata dal nipote Charlie (Christopher Egan), con l’intento di ritrovare il suo Romeo. La ricerca si rivelerà più ardua del previsto, ma alla fine sarà l’amore vero a trionfare, dimostrando che davvero nessun muro è impossibile da scalare.
Letters to Juliet potrebbe essere l’ennesimo chick flick, in cui, anche grazie all’atmosfera italiana, che per gli americani sembra sempre avere qualcosa di esotico e romantico, i protagonisti alla fine “vissero tutti felici e contenti”. E invece, il film di Gary Winick, pur essendo classico nei suoi schemi da commedia romantica, diventa esso stesso una lettera d’amore, innanzitutto per i suoi attori. Winick dona il giusto spazio ad ognuno di loro, valorizzando le qualità dell’interpretazione e mettendo a confronto due generazioni che sembrano perfettamente capirsi. La regia quasi scompare, lasciando che i volti degli attori parlino da soli, consapevole della forza che possono donare alla pellicola. Se Vanessa Redgrave e Franco Nero, il Romeo di Claire (che davvero entra in scena su un cavallo!), portano sullo schermo un amore che ha saputo maturare nel tempo, una certezza tanto quanto le loro interpretazioni, l’alchimia tra Amanda Seygfried e Christopher Egan porta una ventata di freschezza. Che la Seyfried promettesse bene si era già capito da Chloe e Mamma Mia!, ma qui è soprattutto Egan la rivelazione, perfetto nel suo ruolo da scontroso dal cuore tenero, amante dei battibecchi tanto quanto un Cary Grant periodo screwball. Ma il film ha anche un altro protagonista: mescolando alla commedia una sorta di rustico road movie, il film rivela il paesaggio italiano in tutto il suo splendore. La macchina da presa coglie i colori di un’assolata estate toscana e le torri e campanili attorno a Siena e Verona come fossero tante cartoline, “souvenir d’Italie” che alimentano il mito per il pubblico d’oltreoceano, facendoci venire il dubbio che, forse, un fondo di verità c’è e che l’atmosfera italiana possa davvero far innamorare. Sappiamo, però, che la realtà è ben altra, ma tutto ciò si dimentica, rapiti dalle immagini e dall’happy ending: stavolta a Romeo e Giulietta è andata bene. 

 

Titolo originale: id.

Regia: Gary Winick

Interpreti: Amanda Seyfried, Christopher Egan, Vanessa Redgrave, Franco Nero

Distribuzione: Eagle Pictures

Durata: 105'

Origine: USA, 2010

  

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