"Maschi contro Femmine", di Fausto Brizzi

Maschi contro femmine di Fausto Brizzi
Via le deformazioni del grottesco e i riferimenti “politico sociali”, il cinema di Brizzi e Martani aggredisce l’immaginario nazional popolare ripartendo dal “lavoro sui sentimenti”, portando avanti con coraggio e con un disinvolto “progetto di marketing culturale”, una vera e propria (per quanto sotterranea) rivoluzione nel cinema italiano: ovvero l’abbattimento finale della “commedia all’italiana”, sulle orme di un processo progressivo che parte dagli anni Ottanta con i Vanzina per proseguire con cineasti diversi (ma a loro volta tutti un po’ geniali) come Troisi, Nuti, Verdone, Benigni e Nichetti.

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Maschi contro Femmine di Fausto BrizziC’è qualcosa di gioiosamente disperato in questo quarto film di Fausto Brizzi, prima parte di un dittico che proseguirà coin l’uscità, a febbraio, di Femmine contro Maschi. Non è un film unico, si affrettano a dire sia Brizzi che Martani, affiatata coppia di scrittori di cinema qui affiancati da Massimiliano Bruno e Pulsatilla, ma i dubbi si insinuano perversamente, fagocitati dal post finale che è già un trailer del film successivo, oltre che dalle dichiarazioni di Brizzi che si “vanta” di essere l’unico regista ad aver finito prima il 5° film del quarto…
E’ una dichiarazione che ricorda un po’ quella di Massimo Troisi, quando affermava di volersi sbrigare a “sbagliare il secondo film” per passare subito al terzo ed evitare le attese della critica (e poi invece fece forse la sua opera più audace e anticipatrice, “Morto Troisi, viva Troisi”, per la tv), quella di Brizzi, che proprio dal finale di “Pensavo fosse amore e invece era un calesse” ruba la frase che apre il film: “Un uomo e una donna sono le persone meno adatte a sposarsi tra di loro”. E poi giù con le storie (questa volta 4 che si sovrappongono, neanche tante contando le 6 di Ex), non prima di aver giocato con gli effetti speciali (raffinati per una commedia), facendo portare, sulle note della title-track di Baccini, da una cicogna un neonato nella casa di uno dei protagonisti del film, Walter (Fabio De Luigi). Da qui le storie giocano su un’apparente leggerezza,  cercando di metabolizzare cinematograficamente quei magnifici “luoghi comuni” che, se sfruttati a dovere, possono essere il sale di una buona commedia. E allora ecco Walter, allenatore di pallavolo, che non riesce ad avere rapporti con la moglie incinta (Lucia Ocone) da nove mesi che viene attirato dalle grazie della sua migliore giocatrice (Giorgia Wurth) che gli si offre incalzandolo in continuazione. Da qui il tradimento e la difficile gestione del “doppio rapporto”. Doppio rapporto incrociato è anche quello che si ritrovano ad avere i due amici Marta (Chiara Francini) e Andrea (Nicolas Vaporidis), entrambi innamorati della stessa ragazza, Francesca (Sarah Felberbaum). Altri rapporti “impossibili” sono quelli tra un dongiovanni postmoderno (Alessandro Preziosi) e una ecologista/femminista/infermiera un po’ zitella (Paola Cortellesi) sua vicina, mentre la più matura Nicoletta (Carla Signoris) rientrando a casa in anticipo scopre il marito (Francesco Pannofino) in piena attività con una giovane cubana… e da quel momento, dopo averlo picchiato e cacciato di casa, si ritroverà a confrontarsi con questa nuova vita da single.
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Fausto Brizzi con Giuseppe Cederna e Carla Signoris sul set di Maschi contro FemmineAnche a raccontarli così rapidamente si intuisce che questi personaggi sono delle “maschere”, quasi delle icone contemporanee, elementi paradigmatici dello stato dei rapporti emozionali della nostra epoca. Scriveva Simone Emiliani su Ex che “Brizzi appare l’erede di una tradizione che prende la solidità della scrittura della commedia all’italiana senza però lasciarsi andare a deformazioni grottesche ma facendo avvertire il respiro e il battiti del cuore dei suoi personaggi.” Dopo il quarto film (e in attesa del 5°, che ci assicurano piu’ comico…), vien da pensare che Brizzi e Martani stiano portando avanti con coraggio e con un disinvolto “progetto di marketing culturale”, una vera e propria (per quanto sotterranea) rivoluzione nel cinema italiano: ovvero l’abbattimento finale della “commedia all’italiana”, sulle orme di un processo progressivo che parte dagli anni Ottanta con i Vanzina per proseguire con i cosiddetti “nuovi comici”, definizione infelice che metteva assieme cineasti diversi (ma a loro volta tutti un po’ geniali) come Troisi, Nuti, Verdone, Benigni e Nichetti.
Via le deformazioni del grottesco e i riferimenti “politico sociali”, il cinema di Brizzi e Martani aggredisce l’immaginario nazional popolare ripartendo dal “lavoro sui sentimenti”, e non a caso Brizzi in conferenza ribadiva l’influenza di Nuti e Troisi, cineasti che sulla poetica dei sentimenti hanno costruito le loro, pur diversissime, carriere. E infatti, come faceva notare Emiliani nella recensione già citata, i riferimenti non sono più Scola, Risi, Monicelli e il cinema degli anni sessanta e settanta, quanto piuttosto le commedie americane di un Garry Marshall (o di un Luketic), che lavorano su una “struttura” della sceneggiatura rigorosa ed asciutta, senza fronzoli ma che punta dritta al bersaglio.  E qui il bersaglio è fin troppo esplicito: l’incompatibilità tra uomini e donne, che diventa sempre più complessa tanto più i ruoli sociali si mescolano e diversificano.
Maschi contro femmine, nella leggerezza aerobica della regia di Brizzi (che ormai è pronto per essere chiamato a Hollywood, altro che Muccino…), e nella apparente semplicità del plot e dei personaggi, ci racconta gioiosamente, facendoci divertire, di una drammatica rassegnazione all’incomprensione, defintiva, tra i due sessi. E mentre Ex nella sua dimensione malinconica sembrava ancora coltivare qualche speranza, questo primo capitolo del dittico brizziano ci riconsegna un universo dove la “necessità” dell’altro va di pari passo con l’impossibilità di costruire un rapporto che non sia falso, ipocrita o reificato. E per provare dei sentimenti veri bisogna finire sottoterra… (gli uomini sono i nuovi “zombi”?). Perché la prossima Guerra Mondiale sarà tra gli uomini e le donne. E vinceranno le donne. E agli uomini non resterà che finire sottoterra…

 

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Regia: Fausto Brizzi
Interpreti: Paola Cortellesi, Fabi
o De Luigi, Sarah Felberbaum, Chiara Francini, Lucia Ocone, Francesco Pannofino, Alessandro Preziosi, Paolo Ruffini, Carla Signoris, Nicolas Vaporidis, Giorgia Wurth, Claudio Bisio, Nancy Brilli, Giuseppe Cederna, Luciana Littizzetto, Emilio Solfrizzi,
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 113'
Origine: Italia, 2010

 

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    2 commenti

    • ora va bene tutto, ma far passare sto film per la nuova frontiera della commedia italiana mi sembra davvero troppo.. e definire "raffinati" gli effetti visivi del film mi fa davvero riflettere sul gusto del pubblico italiano.
      Come ogni popolo ha il governo che si merita, direi che è altrettanto vero che ogni pubblico ha il cinema che si merita.

    • purtroppo la guerra è stata già vinta dagli uomini. basta aprire un quotidiano in questi giorni per capire come nel nostro paese vengono trattate le donne. Che poi il cinema medio italiano voglia raccontare la solita 'menata' democratica e cerchiobottista del conflitto tra sessi è un discorso assai diverso. Gli incassi danno ragione. Ma fuori dalla sale c'è l'inferno. Andrebbe raccontato