"Immaturi", di Paolo Genovese

immaturi
Più che un film sulla generazione dei quarantenni di oggi o sulla nostalgia per un passato perduto, è una riflessione sull'irrinunciabilità (del cinema italiano attuale e  forse di noi spettatori) a una seconda possibilità. Come se la vita non bastasse mai alla staticità di un tempo eternamente fanciullo, agendo a oltranza verso un istinto di riscatto e di ri-unione a cui la commedia italiana non intende certo rinunciare

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immaturiForse un esame di maturità superato a 18 anni non è più sufficiente per diventare grandi. Ne è certamente sicuro il Ministero della Pubblica Istruzione che dopo aver scoperto una vecchia irregolarità burocratica impone a un gruppo di quarantenni o poco meno di ripetere l'esame a vent'anni di distanza. Così ecco Lorenzo (Ricky Memphis), Virgilio (Paolo Kessisoglu), Luisa (Barbora Bobulova), Francesca (Ambra Angiolini), Piero (Luca Bizzarri), Giorgio (Raoul Bova) ritrovarsi allo stesso bar di un tempo o alla casa al mare vicino Roma per studiare greco e storia come quando andavano al liceo: un pò invecchiati, con le loro illusioni perdute, le battute sceme, gli amori finiti e quelli mai sbocciati, i ricordi e la sensazione, forse, di non esser mai cresciuti.  Più che un film sulla generazione dei quarantenni di oggi o sulla nostalgia per un passato perduto, Immaturi è una riflessione sull'irrinunciabilità (del cinema italiano attuale e  forse di noi spettatori) a una seconda possibilità. Come se la vita non bastasse mai alla staticità di un tempo eternamente fanciullo, agendo a oltranza verso un istinto di riscatto e di ri-unione a cui la commedia italiana non intende certo rinunciare. Hanno un bel da fare gli ex studenti di Genovese a tergiversare al cospetto di responsabilità o scelte di vita. In un modo o nell'altro il salto verso l'età adulta deve essere fatto: che sia l'accettazione di una paternità che spaventa (il Giorgio del bravo Raoul Bova) o l'emancipazione dalla famiglia e la scoperta dei sentimenti dell'impagabile "bamboccione" Memphis, quello che conta è lo scatto in avanti, l'accelerazione per allontanarsi dalle secche del fallimento. Accelerazione che a livello filmico Immaturi decide di compiere puntando più sulla solidità della confezione che su una eventuale deriva autobiografica o personale. Genovese senza ricorrere agli eccessi enfatici di Muccino, si limita così a predisporre la sua scacchiera drammaturgica riassaporando i sapori dell'amicizia e della condivisione intima dello speciale rapporto tra i personaggi. Personaggi che senza dubbio Genovese ama e che gli permettono di portare a termine senza scene madri ma con il pregio non scontato di divertimento e misura quello che a oggi è il suo miglior film.

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Regia: Paolo Genovese
Interpreti: Raoul Bova, Ricky Memphis, Barbora Bobulova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu
Distribuzione: Medusa
Durata: 108'
Origine: ITA, 2010

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