"Le stelle inquiete", di Emanuela Piovano

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Emanuela Piovano porta al cinema in modo originale e inedito una delle più grandi filosofe del ‘900. Prodotto dalla Kitchenfilm e realizzato con il sostegno del Fondo Sviluppo dell’Unione Europea. Il film rispecchia molto il personaggio della protagonista Simone Weil, inquieta, cocciuta e a tratti fastidiosa nelle sue ossessioni, quella marxista e quella religiosa. In questo senso Le stelle inquiete è a pieno titolo un film sperimentale

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Simone Weil


le stelle inquiete emanuela piovano simone weilEstate 1941. Simone Weil ha da poco lasciato il suo lavoro da insegnante per sperimentare la catena di montaggio e la vita da operaia. Costretta a lasciare la fabbrica per motivi di salute, decide di accettare l’invito di Gustave Thibon, piccolo proprietario terriero che ha una tenuta agricola vicino Marsiglia, dove vive insieme alla moglie Yvette. Mentre la Francia e il mondo intero sono percorsi dalla Guerra e da uno dei periodi più bui della Storia, Gustave, Simone e Yvette vivono un intermezzo magico, fatto di conoscenza e di scoperta spirituale.
Solo Rossellini in Europa 51, e forse non molti lo sanno, aveva provato finora  a raccontare la personalità eccessiva e contorta di Simone Weil. Solo che quello della Bergman era un personaggio che si ispirava alla filosofa mentre Emanuela Piovano si confronta con  Simone in carne ed ossa. E per farlo adotta un’ottica lontana dall’agiografia. Questione delicata e rischiosissima quella del realismo nei biopic. Basta pochissimo per scivolare nella ricostruzione da fiction ed allontanarsi dal senso del cinema. Piovano lo sa e supera l’ostacolo con astuzia. Prima di tutto l’uso dell’italiano da parte della francese Lara Guirao: essere straniera nel proprio Paese, estranea pur parlando la stessa lingua. Poi la scelta di una fotografia e di un montaggio privi di eccessivo tecnicismo. E ancora i tre protagonisti, Yvette, Gustave e Simone; sfuggenti nella mancanza di discorsi eccessivi, cosa difficilissima in un film su una filosofa, eppure marcati quanto basta per essere più che credibili. Tutto contribuisce alla costruzione di un film attento ai dettagli, storici e non, senza esserne ossessionato, quasi volesse rivendicare la necessità, l’efficacia del racconto essenziale, povero. E in questo rispecchia molto il personaggio di Simone, inquieta, cocciuta e a tratti fastidiosa nelle sue ossessioni, quella marxista e quella religiosa. In questo senso Le stelle inquiete è a pieno titolo un film sperimentale, ed è riuscito nel suo intento. Bravissimi gli attori. Lara Guirao è perfetta; ossessiva, scarna, verosimile oltre il realismo.

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Regia: Emanuela Piovano
Interpreti: Lara Guirao, Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini, Marc Perrone, Renato Liprandi, Danilo Bertazzi, Dil Gabriele Dell’Aiera
Distribuzione: Bolero Film
Durata: 87’           

Origine: Italia-Francia

 

 

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