"Red", di Robert Schwentke

red
Quando vuole, il cinema americano si ricorda di essere ancora tra i migliori produttori di commedie al mondo: Red è un piccolo miracolo di equilibrio tra i generi, aiutato da un cast in stato di grazia che da solo vale la visione; una romantic-comedy travestita da film d’azione, un viaggio attraverso gli Stati Uniti dove il motore di tutto è l’amore e dove tutti sembrano divertirsi un mondo. Compreso lo spettatore, per una volta

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redE alla fine i Mercenari di Stallone, sbagliando l’indirizzo del set, si ritrovarono nel bel mezzo di una commedia romantica… Si potrebbe cominciare così, parlando di Red. Che, nonostante le sparatorie, gli inseguimenti e gli intrighi, a conti fatti di spy-story ha ben poco: tratto dall’omonimo fumetto di Warren Ellis e Cully Hamner (con il quale però non ha molto in comune, pare), il film di Robert Schwentke è il sogno di Sarah/Mary-Louise Parker, donna in cerca di amore e di Avventura con la A maiuscola, che trova nell’ex agente segreto Bruce Willis e nella sua sgangherata compagnia il coronamento di tutti i suoi desideri. Il fatto che la formula di partenza (una rimpatriata tra vecchie glorie) non sia di certo originalissima, è una questione che Red non si pone minimamente: aperto e chiuso dalla lettura di un bel romanzo d’evasione (genere bistrattato: ma perché, poi?), il film scorre via leggerissimo mangiandosi letteralmente il tempo della sua durata, esattamente come quando si osserva sbalorditi la luce dell’alba che filtra dalle finestre e ci si rende conto che, senza accorgercene, abbiamo passato l’intera nottata con il naso immerso tra le pagine di un libro…  Senza calcare troppo la mano sulle sequenze di azione (né innovative né visionarie, e va bene così), Schwentke lavora sui generi con misura e delicatezza, abbracciando pienamente e senza alcun rimorso i tempi della commedia, aiutato in questo da uno straordinario cast in stato di grazia che non si riuscirebbe a pensare diverso: tutti contribuiscono alla piena riuscita del film, davvero una piccola sorpresa, un piccolo miracolo di equilibrio tra tutti i propri elementi che ci ricorda che, quando vuole, il cinema americano sa ancora essere il miglior produttore di commedie al mondo. Un film che è un viaggio attraverso gli Stati Uniti e dove il motore di tutto è l’amore, e dove proprio per amore si piantano tre pallottole nel petto della persona amata: senza conseguenze tragiche, perché in Red (come ne I Mercenari, guarda caso), non si muore mai ma, anzi, si ritorna. E che piacere, in mezzo a questa festa dove tutti sembrano divertirsi un mondo, ritrovare volti amici come quelli di Ernest Borgnine e Richard Dreyfuss… Solo un prodotto di evasione, indubbiamente innocuo ma – inutile negarlo – terribilmente irresistibile (almeno nella versione originale): e perdonateci se, messo da parte il raziocinio critico, ci confessiamo tremendamente innamorati di Helen Mirren, sempre e comunque la 66enne più bella e sexy del pianeta…

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Titolo originale: id

Regia: Robert Schwentke

Interpreti: Bruce Willis, Morgan Freeman, John Malkovich, Helen Mirren, Mary-Louise Parker, Karl Urban, Brian Cox

Distribuzione: Medusa

Durata: 111’

Origine: USA/Canada, 2010

 

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