VENEZIA 68 – "Cime Tempestose è sempre stato un'ossessione per me". Incontro con Andrea Arnold regista di Wuthering Heighs


Sbarca a Venezia Andrea Arnold (acclamata regista di Fish Tank) che porta in concorso la sua versione del classico di Emily Bronte Cime Tempestose. Nuovo e particolare adattamento delle vicende di Heachcliff e Chaterine e del loro tormentato amore. In conferenza stampa la regista è stata particolarmente propensa a descrivere il suo approccio ad un testo così conosciuto e amato dal grande pubblico

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Andrea ArnoldSbarca a Venezia Andrea Arnold (acclamata regista di Fish Tank) che porta in concorso la sua versione del classico di Emily Bronte Cime Tempestose. Nuovo e particolare adattamento delle vicende di Heachcliff e Chaterine e del loro tormentato amore. In conferenza stampa la regista è stata particolarmente propensa a descrivere il suo approccio ad un testo così conosciuto e amato dal grande pubblico.

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Come è stato adattare un romanzo del genere? Sembra quasi un horror sulle conseguenze violente dell'amore il suo

Io non ho mai piani certi quando inizio un progetto, il film è un viaggio, ancora oggi sto cotinuando a pensare al libro e al film. Non penso mai  in termini di temi, ma di strade da esplorare, trovo cose strada facendo e mi dispiace non aver avuto più tempo per lavorare ancora sul film. Insomma è solo la curiosità che mi muove.

 

Quanto ha cambiato lo spirito di Emily Bronte?

Io volevo onorare il romanzo. Emily Bronte, subito dopo averlo scritto, non voleva che nessuno leggesse la sua opera, era privata. Io ho rispettato per quanto potevo il suo materiale di partenza, cercando di prendere decisioni  personali che fossero consone alla mia visione delle cose

 

Il suo rapporto con la natura? Qui sembra trattata con distacco al contrario del romanzo

Io sinceramente non vedo nessun distacco, ho tentato in tutti i modi di rendere la natura partecipedel mio progetto, la natura è sempre presente. Mi  interessa il parere di chi cosidera il mio approccio distaccato, ma per me non è così. Noi in fondo siamo animali e come tali ci comportaimamo sempre, dominati dagli istinti, io osservo questo

 

Fish Tank era un dramma sociale, perché ora andare così indietro nel tempo?

Ho pensato a Cime Tempestose tempo fa, è un libro che mi colpì moltissimo quando avevo vent’anni. E quando un produttore mi ha dato la possibilità di adattarlo mi sono buttata, l’ho fatto. È stata una sorta di ossessione, il libro è strano cupo e profondo, importantissimo per noi donne ossessionate dalla figura Heachcliff. Per la seconda domanda, ogni volta che facevo i test mi rendevo conto di amare questo formato, era il più adatto al mio film. E non ho guardato altri film classici per ispirarmi ma ho voluto rischiare di seguire solo ciò che credevo giusto per il mio film. Accetto i rischi e cerco di perseguire il sentiero più gioioso e sensato che posso

 

La seconda parte del libro è stata tagliata dalla sceneggiatura, vorrebbe completare la storia come nel romanzo? O è stata una scelta stilistica?

A me piace tutto il libro, ovviamente, ed è stato un peccato ignorare la seconda parte. Ma il film sarebbe durato 7 purtroppo. Manca questa dimensione nel film è vero, però bisogna sempre fare alcuni comprosmessi. E no, non credo di fare un sequel di questo film con la seconda parte del romanzo

 

Nel suo film ci sono pochi dialoghi e poca musica, come hanno fatto gli attori ad arrivare a questa interpretazione così naturalistica?

Ci sono pochi dialoghi è vero, per me il cinema è essenzialmente immagine e può essere fatto anche solo di immagini. La parola ci deve essere solo se necessaria e e ad un certo livello del processo creativo gli attori si inseriscono e non è detto che per loro sia un male la mancanza di dialogo. La scelta del cast è sempre molto interessante perché non ho nessunissimo preconcetto nell’aprrocciarmi ad un attore. Mi fido dei miei istinti, è un processo strano, ma è il mio processo 

 

 

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