"Il debito", di John Madden

the debtMadden, com'era prevedibile, non ha la necessaria densità morale né la forza visiva per raccontarci un grande affresco sulla lotta contro il Male attraverso il Male. Il vero peccato originale sta nella sua incertezza di fondo. Il suo film, come del resto il suo cinema, rimane costantemente a metà del guado, senza una precisa identità, tra autorialità e genere, proprio in quella "terra di nessuno" che non riesce a raccontare

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the debtAlla base c'è il rifacimento di un film israeliano risalente a soli due anni fa, diretto da Assaf Bernstein e diventato un piccolo cult in madrepatria. Un istant remake spionistico le cui potenzialità drammaturgiche hanno evidentemente interessato la Miramax e il quasi premio Oscar John Madden (Shakespeare in Love). A Berlino nel 1966 una squadra di agenti segreti israeliani è in missione per catturare un criminale nazista che è riuscito a sfuggire al processo di Norimberga. Dopo molteplici addestramenti e pianificazioni l'operazione riesce a metà. Scoperti dalla polizia tedesca Rachel, David e Stephan sono costretti a tenere il prigioniero chiuso nel loro appartamento in attesa che dal Mossad arrivi il via libera per un piano di fuga. Nel corso della prigionia però il dottor Bernhardt tenta la fuga e viene ucciso da Rachel con un colpo di pistola. Al loro ritorno a Tel Aviv i tre vengono accolti come degli eroi ma quando trent'anni dopo esce la notizia che Bernhardt è vivo e vegeto in un ospedale dell'Est Europa, gli ormai ex agenti dovranno fare i conti con la loro versione dei fatti, con i rimpianti del passato e il senso di colpa verso una fama nazionale fondata sulla menzogna. E nonostante gli anni dovranno correre ai ripari, ponendo una volta per tutte fine alla missione.   
L'idea di partenza è certamente interessante: la Storia come risultante non di chi la fa, ma di chi la scrive o la racconta. Madden nella confezione media di un thriller che agisce su un doppio binario temporale, intende riflettere su tematiche importanti quali la vendetta, l'artificialità della memoria storica, il senso di colpa e persino l'evanescenza dei sentimenti (la love story inespressa tra i giovani Rachel e David). Ovviamente non serve scomodare Spielberg, il cui Munich si presenta come modello immediato quanto irraggiungibile, anche perchè il regista di Killshot, c
om'era prevedibile, non ha la necessaria densità morale nè la forza visiva per raccontarci un grande affresco sulla lotta contro il Male attraverso il Male. Il vero peccato originale di Madden sta nella sua incertezza di fondo e nella imperdonabile superficialità con cui modella un cast interessantissimo (specie nei "giovani" Worthington e Chastain). Il suo film, come del resto il suo cinema, rimane costantemente a metà del guado, senza una precisa identità, tra autorialità e genere, proprio in quella "terra di nessuno" che Il debito non riesce a raccontare.

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Titolo originale: The Debt
Interpreti: Helen Mirren, Sam Worthington, Jessica Chastain, Tom Wilkinson, Ciaran Hinds
Distribuzione: Universal
Durata: 95'
Origine: USA, 2010

 

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