Diego è nato e cresciuto in un quartiere popolare romano, dove gli sbocchi più ovvi sono il duro lavoro e i piccoli furti. Lui ha scelto il primo, e con esso ha abbracciato i valori tradizionali di una vita semplice: «La donna mette al mondo i figli e l’uomo costruisce la casa. Sono fortunato: faccio il lavoro più naturale che c’è». Come non ha mai messo in discussione il lavoro in cantiere, così Diego vede nel matrimonio con la fidanzata Cinzia – cresciuta insieme a lui – la strada più logica, nonché quella approvata da amici e parenti. Ma insieme a un nuovo lavoro di ristrutturazione si presenta un fuoriprogramma sentimentale, e le certezze di Diego vengono per la prima volta scalfite.
Un film sui rapporti umani: quelli fra colleghi muratori, fra familiari, fra promessi sposi, fra amici fraterni, fra datore di lavoro e operai, fra amanti di ceti diversi. Nella sua opera prima, il regista Saverio Di Biagio è stato attento a sviscerare sia le problematiche che possono scaturire fra persone cresciute in contesti sociali simili sia quelle, opposte, che si presentano fra persone abituate ad ambienti completamente diversi. Fra le persone semplici, avvezze alla fatica da sempre, sembrano prevalere la solidarietà e l’aiuto reciproco, che a volte sfocia nell’invadenza degli spazi altrui e in una forma di pettegolezzo benevolo che può risultare asfissiante. È così per Diego: il suo matrimonio è diventato un fatto pubblico. Davanti all’altare, potrebbe mai dire di no a tutti quanti?

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La trama e i dialoghi vanno spesso avanti per antitesi: chi crede nel matrimonio sopra a ogni difficoltà e chi si fa confondere dall’attrazione per le cose nuove; chi pensa a tirare avanti e chi vive nel proprio mondo fatto di arte e vernissage; chi è giovane e usa un po’ di diplomazia e chi – anche facendo lo stesso mestiere di muratore – si infiamma, pensando che ai suoi tempi col padrone bastava una stretta di mano. Le sfumature dell’animo umano sono tratteggiate con grazia dal regista, in un prodotto che ha il pregio di non scadere mai nell’autoreferenzialità o in ambizioni velleitarie. Emergono tesi, ma vengono quasi sempre edulcorate dal piglio veloce e piacevole, a tratti divertente, che non stanca. La crisi della giovane coppia è descritta con sensibilità, in quel primo piano di Cinzia che si strucca e si sente trascurata, o in quel «Dormi?», «Sì», che nasconde un pianto silenzioso.
Il personaggio di Cinzia, infatti, è senz’altro il più complesso: adulto e grintoso, punteggiato da capricci infantili che trovano la loro tenera giustificazione nella speranza di un matrimonio perfetto e «senza nuvole». Meno convincenti le parti con il cinico datore di lavoro, che contrapposto senza molti chiaroscuri ai muratori onesti e simpatici fa emergere una visione manichea della società, divisa fra buoni e cattivi, non in linea con la credibilità degli altri rapporti umani descritti.

Regia: Saverio Di Biagio
Interpreti: Michele Alhaique, Greta Scarano, Aylin Prandi, Primo Reggiani, Giorgio Colangeli, Pietro Sermonti, Michele Riondino, Elio Germano

Origine: Italia, 2011

Distribuzione: Fandango

Durata: 99'

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