"The Wedding Party", di Leslye Headland

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L'attesa minnelliana s'incrocia con Todd Phillips, in un film dove la commedia matrimoniale viene sventrata dal di dentro, assume sembianze cartoon, poi va a velocità impazzita senza paura di sbandare, con (in)consapevoli tracce surrealiste con la canzone I'm Gonna Be che regala l'euforia di un (film)concerto

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Come ribaltare la commedia matrimoniale? Sventrandola dal di dentro, lasciandone flebili tracce della sua, più teorica che reale, classicità e poi accelerandola facendo muovere i personaggi come sagome impazzite di un cartoon.

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Con The Wedding Party la tensione dell'attesa minnelliana (Il padre della sposa) in cui qualunque incidente può frantumare il fatidico giorno si mescola con il grandioso caos del cinema di Todd Phillips. Il risultato è incontrollabile, fuori completamente dalle tracce più volte ripercorse, destabilizzante proprio in una struttura che consente poche deviazioni prima del finale. Potrebbe essere quasi una versione al femminile dello straordinario dittico Una notte da leonianche se non si porta dietro quella drogata allucinazione di quei due film. C'è invece un matrimonio che può andare da un momento all'altro in frantumi come Tre uomini e una pecora e quel disincanto di una delle commedie più riuscite e anche più sottovalutate della scorsa stagione,Le amiche della sposa.

Chissà quante risate si farà John Landis se dovesse vedere questo film ritrovando tracce di demenziale puro: ragazze strafatte, vomito, fluidi corporei, alcol e coca, spogliarello del finto-poliziotto e battute che sembrano uscite da un remake futuristico di Animal House tipo: "Mi vado a sposare in pigiama". Regan non accetta il fatto che la compagna del liceo che tutti chiamavano "Faccia di maiale" sarà la prima tra loro a sposarsi. Con le sue amiche d'infanzia, a denti stretti, farà la damigella d'onore. Ma prima delle nozze succede di tutto.

L'esordiente Leslye Headland si è fatta le ossa nelle serie tv, eppure la consapevolezza di The Wedding Party le permette di fregarsene di quella devozione verso il genere, mettendo Kirsten Dunst in una specie di damigella che ha a tratti sembianze horror mentre Lizzy Caplan (lanciata dalla serie The Pitts e passata anche per Mean Girls) sembra quasi uscita da uno slop-motion gotico sepolcrale di Tim Burton. The Wedding Party si lancia a velocità impazzita, una commedia che prende la velocità di un film sportivo, sbatte e si rimette in pista come le auto di Cars. Con dentro (in)consapevoli fiammate surrealiste, con  il vestito da sposa che a un certo punto diventa personaggio principale e mette in ombra tutte, come il biglietto della lotteria di Il milione di René Clair. Oggetto che alimenta un andamento ritmico, come un film-concerto anche se non è un musical, sulle note di I'm Gonna Be (500 Miles) dei Proclaimers che già aveva fatto ballare tutto il Palais a Cannes durante/dopo l'ultimo bellissimo Loach di The Angels' Share. E quando il corpo perde il controllo distrugge tutto. Finalmente.

Titolo originale: Bachelorette
Interpreti: Kirsten Dunst, Isla Fisher, Rebel Wilson, James Marsden, Lizzy Caplan, Adam Scott, Hayes MacArthur, Arden Myrin, Kyle Bornheimer
Origine: USA, 2012
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 87’

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