Per Hollywood è (ancora) solo un problema, per l'industria del cinema porno un allarme che ha del paradossale. Il mercato dei dvd a luci rosse è in difficoltà a causa dell'eccessiva perfezione dell'immagine in HD, che non risparmia i dettagli. Anche quelli che sarebbe meglio non vedere o vedere poco: rughe, cellulite, smagliature, zampe di gallina e difetti vari. La denuncia è risuonata forte in un articolo del New York Times: "La definizione delle immagini nel porno è troppo avanzata per i gusti di questo genere d'industria che sforna settemila titoli l'anno per un fatturato di 3,6 milioni di dollari. Hollywood ha lo stesso tipo di problema ma niente di paragonabile a un genere di cinema che si basa tutto sui primi piani, e che, essendo sempre all'avanguardia su tutte le evoluzioni della tecnologia, è anche il primo a sperimentarne i problemi".

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Inizialmente alcune case produttrici, come i due colossi statunitensi Vivid e Digital Playground, hanno ovviato all'inconveniente distribuendo i video (girati in alta definizione) nel formato standard. Ma ora che il numero di videoregistratori compatibili con l'HD è cresciuto esponenzialmente si è intervenuti direttamente sul set in fase di ripresa. Alcuni registi hanno costretto a diete dimagranti ferree le attrici che, dal canto loro, si stanno aiutando o con la chirurgia estetica o con le creme abbronzanti. Altri registi stanno utilizzando inquadrature ed illuminazioni differenti per eliminare i difetti. Il che, nel cinema porno, ha un sapore pressoché rivoluzionario. (p.t.)

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