COURMAYER NOIR IN FESTIVAL – Sacha Gervasi racconta il suo "Hitchcock"

Anthony Hopkins in Hitchcock

Il cineasta londinese presenta il suo lavoro sul maestro del brivido, dal volume di Stephen Rebello, in uscita nelle sale italiane tra il 21 e il 28 febbraio 2013 per la Fox. Anthony Hopkins è il celebre regista, Helen Mirren sua moglie. Al centro del film, che racconta l’epica ideativa e produttiva di Psycho, regna la provocazione.

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Anthony Hopkins in HitchcockHitchcock allo specchio. Sacha Gervasi, londinese del ’66 di chiare origine italiane, ce lo ha portato. In assist il volume di Stephen Rebello, Hitchcock. L’incredibile storia di Psycho che il 6 febbraio 2013 sarà nelle librerie italiane per Castoro, anticipando l’attesa uscita del film prevista dalla Fox tra il 21 e il 28 dello stesso mese.

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La strategia distributiva, come prevedibile, si traduce nel profumo di Oscar emanato dagli attori protagonisti: Anthony Hopkins negli abbondanti panni di Sir Alfred Hitchcock ed Helen Mirren in quelli di Alma Reville, moglie e importante ombra creativa del genio indiscusso. Il film ha aperto il 22° Courmayeur Noir in Festival alla presenza di Gervasi. “Volevo indagare cosa passasse nella mente di Hitch, già 60enne, quando decise di creare Psycho, ma anche rivelare il poco noto sodalizio artistico con Alma”, spiega il regista già sceneggiatore per Steven Spielberg (The Terminal) e che nel cuore di Hollywood ha mosso i suoi primi cine-passi, essendosi formato alla UCLA.

Al centro del film, che racconta l’epica ideativa e produttiva di Psycho, regna la provocazione, da ogni punto di vista. Specie se lo si osserva come volontà di un Autore di imporsi su una major con una propria idea. “La resistenza opposta da Hitchcock alla Paramount e alla censura sono esemplari per la storia del cinema, anche e forse soprattutto per quella odierna. Oggi fare un film con le proprie idee è sempre più difficile, io ne sono la prova: per realizzare Hitchcock ho cercato il budget per anni. Hitch era un provocatore nato ed è per questo che a un certo punto è stato messo da parte dai potenti di Hollywood, nonostante facesse del cinema assolutamente popolare, orientato al pubblico e non alla cinefilia. Ricordiamoci che non ha mai vinto un Oscar”.

Se la storia di Sacha Gervasi crea un piccolo parallelismo con quella del maestro del brivido, anche il suo film non rinuncia ad essere “hitchcockiano”, tanto nella colonna sonora “abbiamo avuto il permesso di godere dell’originale sulla quale Danny Elfman ha poi contribuito”, quanto nello stile di scrittura e regia, fino al tele-ammiccamento di “Sir Alfred Hopkins” agli spettatori. “La serie tv americana Alfred Hitchcock Presents lo rese di popolarità planetaria, ne rivelò l’inimitabile sense of humour ma fu anche all’origine del desiderio di provarsi su una sfida diversa dalle precedenti. E quella sfida si chiamava Psycho”.

 

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