La XXXIV edizione del Fantafestival, la kermesse romana dedicata al cinema horror e di fantascienza, si è conclusa ieri tra le urla di guerra delle scimmie umanoidi dello spettacolare Apes Revolution: Il Pianeta delle scimmie, sequel di L’alba del pianeta delle scimmie di Rupert Wyatt, che sfidano la razza umana ad armi pari, per difendere il loro diritto alla vita e all’ indipendenza da chi per anni le ha chiuse in gabbia e torturate nei laboratori in nome dell’evoluzione della specie.
Un attacco all’umanità che ha segnato l’intera edizione del festival, in cui creature di ogni specie hanno minacciato di invadere la terra, dagli alieni fotofobici di Report 51, agli zombi immateriali dell’attualissimo Antisocial, che diffondono a macchia d’olio il loro virus letale attraverso i social network, agli orchi affamati del fantasy a basso budget Orc Wars, alle sirene carnivore del sorprendente Nymph di Milan Todorovic, che ha aperto il festival dando lezioni di horror con un lungometraggio estremamente originale. Dall'oscurità della follia umana si sono liberati i vampiri contemporanei di Chimeres, che preferiscono il sangue dei teppisti di periferia alle vergini immacolate, e gli spettri inquieti di Surrounded e I Am a Ghost, che vagano nella casa che in cui si è compiuto il loro destino in attesa di trovare la pace della verità. 

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Ma a trionfare durante la serata finale è stato l'orrore che serpeggia nell'intimità della coppia, il mostro che si risveglia inaspettatamente come in The Perfect Husband di Lucas Pavetto, che si è aggiudicato il Premio Mario Bava come miglior opera prima, assegnato in omaggio al maestro del cinema italiano dell'orrore e visionario degli effetti speciali in occasione del centenario della sua nascita. Per celebrare l'evento è stato proiettato un documentario unico, realizzato per la trasmissione Wonderland, ricco di immagini di repertorio, interviste esclusive e sequenze dei film che hanno consegnato Mario Bava alla storia. A rappresentare l'eccellenza femminile nel cinema del brivido è stata invece Axelle Carolyn, che ha ricevuto il Premio Mary Shelley per il suo Soulmate, che ha messo in scena il lato più oscuro dell'amore oltre la morte e oltre la vita. 

Il Pipistrello d'oro al miglior lungometraggio italiano è stato assegnato all'horror raffinato e carico di tensione Oltre il guado di Lorenzo Bianchini,  che si avventura nelle campagne del Friuli per svelare i misteri di un paese abbandonato in cui si aggirano presenze inquietanti. Mentre il premio per il miglior lungometraggio straniero è stato consegnato a Time Lapse di Bradley King, che sposta l'attenzione sui viaggi nel tempo e sul terrore di portare alla luce un futuro oscuro. Coppie atipiche e mostruose si dibattono nel territorio dell'infedeltà coniugale in Lievito madre di Fulvio Risuleo che è stato giudicato il miglior cortometraggio italiano, mentre la Bulgaria è stata premiata nella nella sezione cortometraggi stranieri con Happy Together di Iossif Melamed, che ha proposto il tema dell'immortalità con una sapiente dose di black humor. 

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