CANNES 65 – Incontro con Alain Resnais


Il regista francese, 90 anni il prossimo 3 giugno, dietro la macchina da presa a tre anni da Gli amori folli con Vous n’avez encore rien vu, presentato oggi in concorso al festival. Insieme a lui parte della troupe e del cast: Sabine Azéma, Anne Consigny, Lambert Wilson, Hippolyte Girardot, Anny Duperey, Denis Podalyés. Nel film tutti loro avranno il ruolo di se’ stessi, attori interpreti dell’ “Euridice”

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Il titolo è allo stesso tempo una promessa e una piccola insolenza. Come è nato?

In realtà per caso. In sala di montaggio scherzavamo con il montatore dicendo "Non hai ancora visto niente oggi?" e poi lo scrivevamo sulle etichette delle pellicole. Non sappiamo nulla di ciò che accade sulla terra e nemmeno tra di noi. Non possiamo vedere i raggi ultravioletti o infrarossi, non abbiamo visto niente. Ognuno può interpretarlo a modo suo, ad ogni modo il titolo non ha avuto bisogno di lunghe riflessioni

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

In questo film gli attori interpretano se stessi. Come avete lavorato insieme per rendere la vostra performance unica e personale?

Sabine Azéma: Egoisticamente non ho considerato molto gli altri, lavoravo con Pierre e interpretavo Euridice, un personaggio splendido. Ero molto curiosa di vedere il risultato finale e volevo essere sorpresa, ma soprattutto non volevo vedere cosa stesse facendo l'altra coppia, non volevo esserne influenzata.

Anne Consigny: Per interpretare il mio personaggio ho pensato: come ti senti? come sei quando parli d’amore, quando incontri l’uomo della tua vita, che cosa fai? Menti, gli racconti la storia della tua vita? Parli di te tutto il tempo? Se avessi un’anima farei così, gli lascerei il mio cuore ai miei piedi – pardon, ai suoi piedi… Alain, vi lascio il mio cuore, è l’amore che voi portate a noi, ora ve lo rendo

Lambert Wilson: Quando devi interpretare te stesso nasce un grande punto di domanda: chi sono? Come posso essere me stesso, se io per prima non mi conosco? Il primo passo per l'interpretazione è stato recitare con i nostri stessi abiti, poi ci siamo concentrati molto sul lavoro individuale

Qual è secondo lei la relazione tra cinema e teatro?

Mi chiesi: perchè non posso ottenere l'effetto del teatro al cinema? Certo, c'è la presenza sul palcoscenico e l'ansia, come nel circo di cadere dalla fune. Ma le cose si possono vedere in modo diverso. Per esempio in entrambe le situazioni servono gli attori, e sia al cinema che a teatro non si può interrompere lo spettacolo e rivederlo, ma bisogna stare attenti e cercare di capire.

Cosa sono per lei la morte e i ricordi?

Non ci sono risposte. Ad un certo punto ti rendi coto di essere condannato, che la morte è inevitabile. E' stato detto e scritto tanto sull'argomento e non voglio fare il professore e dare una lezione.

Considera questo film come una revisione della sua carriera?

Non esiste collegamento tra i miei film, cerco di non ripetermi. In molti pensavano che questo fosse il mio testamento, ma fosse stato così non avrei avuto l'energia per farlo

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array