For Monkeys, un nuovo cortometraggio di Apichatpong Weerasethakul

In esclusiva per Dazed Digital, un nuovo corto del regista thailandese in streaming, in occasione della mostra installazione Double Visions, in corso alla Anthony Reynolds gallery di Londra

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

In occasione della mostra Double Visions, in corso alla Anthony Reynolds gallery di Londra fino al 17 maggio, il sito Dazed Digital ospita sulle sue pagine un cortometraggio inedito di Apichatpong Weerasethakul. For Monkeys, della durata di poco più di un minuto, riconferma la passione del regista thailandese per la sperimentazione, ma con un'inedita vena comica. Weerasethakul, che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes 63 con Uncle Boonmee who can recall his past lives, ha una lunga lista di cortometraggi nella sua filmografia, visto anche il suo impegno sul versante della videoarte. Ricordiamo, per esempio, il suo contributo al progetto Future Reloaded di Venezia 70, o il corto Monsoon, per la serie Random Acts di Channel 4 e presentato anche al Festival Internazionale del Cinema di Roma nel 2012, o ancora Ashes, realizzato con la Lomokino, o il più recente Cactus River

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 

Il regista ha raccontato a Dazed alcuni contenuti della sua nuova mostra: "Questa installazione è una combinazione di lavori che ho realizzato negli ultimi anni e che hanno alcuni elementi in comune sulle questioni che più mi interessano, come il dormire, le luci, e della relazione che lega le due cose. Mostreremo Dilbar, un lavoro che ho girato l'anno scorso negli Emirati Arabi su un lavoratore che costruisce un museo di arte contemporanea, ed è il ritratto di un ragazzo che dorme durante tutta la durata del film. C'è anche un altro lavoro, Teem, dove ho ripreso il mio fidanzato usando il mio cellulare, svegliandolo ogni mattina per tre giorni di seguito. Tutto si basa sull'osservare le persone in uno stato di incoscienza, come fossero alla deriva. Ci sono alcune cose di cui non posso parlare nella mia terra, o che devo modificare a causa della censura. Per questo mi sto concentrando sull'idea di fuga, o di vivere in un'altra dimensione. È una cosa che in realtà incomincia nel 2004, con Tropical Malady, ma anche tutti i film presenti in questa installazione condividono il tema della fuga. Ciò che faccio in campo artistico e non strettamente cinematografico mi permette maggior libertà, posso essere più astratto".

 

Per un ulteriore approfondimento, vi rimandiamo all'intervista che Sentieri Selvaggi ha realizzato con Weerasethakul a Cannes 65, durante la presentazione di Mekong Hotel. Inoltre, segnaliamo il sito della casa di produzione del regista, kickthemachine, contenente numerosi materiali e informazioni sui suoi progetti attuali e futuri. 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative