FESTIVAL DI ROMA 2012 – "La scoperta dell'alba", di Susanna Nicchiarelli

la scoperta dell'alba

E' tratto dal romanzo omonimo di Walter Veltroni ma dentro sembra esserci molto di più. Dopo il convincente esordio di Cosmonauta, il film della regista ha una partenza un po' macchinosa, degli inciampi anche nei dialoghi, ma fa in modo che prenda forma quell'illusione puramente cinematografica di ritornare per la seconda volta sul proprio passato. Il film mostra le parti migliori proprio nel collegamento tra la memoria, gli oggetti e le musiche. E gli anni '80 diventano un'atmosfera quasi intima

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la scoperta dell'albaDi partenza c'è il romanzo omonimo di Walter Veltroni. In realtà sembra esserci qualcosa di più profondo. L'inizio degli anni '80 portati sullo schermo da questo secondo lungometraggio di Susanna Nicchiarelli dopo il convincente esordio di Cosmonauta, forse hanno qualcosa di autobiografico. Il telefono che collega il presente e il passato di Caterina (Margherita Buy) rappresenta quasi un suo personale 'viaggio nella memoria', ed anche l'illusione puramente cinematografica di poter cambiare il passato tornandoci sopra per la seconda volta, con la conoscenza degli eventi. Quasi uno squarcio tra Avvenne domani di René Clair e Ritorno al futuro soprattutto.

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Caterina nel 1981 era una ragazzina e un evento ha segnato la sua infanzia: l'omicidio di un collega del padre da parte dei brigatisti. Poco dopo anche lui è scomparso senza dare più notizie lasciandola da sola assieme alla madre e alla sorella più piccola Barbara. 30 anni dopo ha deciso di vendere quella casa al mare piena di ricordi ed è da un oggetto che c'è lì dentro che il passato ritorna a galla.

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    3 commenti

    • "è tratto dal romanzo omonimo di Walter Veltroni ma dentro sembra esserci molto di più": per forza, direi. altrimenti si sarebbe dovuto girare un film tratto dal nulla 😛

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      La smettete di utilizzare senza autorizzazioni intere pagine del mio romanzo?

    • Bella June, in effetti se uno deve fare un film da un romanzo di Veltroni è meglio che riscriva il soggetto daccapo