"The Ghostmaker", di Mauro Borrelli

 the ghostmaker

Il film di Mauro Borrelli, ad uno sguardo cinematografico superficiale, presenta evidenti lacune. Eppure, nonostante tutto, si rivela più che discreto, dimostrando che spesso la somma di tanti elementi mediocri può dare un risultato nel complesso molto interessante . La pellicola, infatti, presenta un ritmo sostenuto e ha la caratteristica, oggi rara, di garantire al proprio pubblico una visione agevole.

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 Spesso si afferma che la salute di un’industria cinematografica è misurabile osservando la qualità del rispettivo settore indipendente. Se prendiamo per buona questa tesi, allora, non possiamo che constatare che Hollywood stia in uno stato di salute eccellente proprio perché genera opere a microbudget come The Ghostmaker. Il film di Mauro Borrelli, un illustratore italiano trasferitosi con successo a Los Angeles, ad uno sguardo cinematografico superficiale, presenta evidenti lacune. Al livello narrativo, infatti, puntando su tanti elementi di moda oggi come il soprannaturale, le esperienze post-mortem e gli oggetti steampunk (l’affascinante cassa da morto meccanica) regala una trama adatta più ad un episodio della serie tv Supernatural o a qualche volume di Dylan Dog (di sicuro non a quelli scritti da Tiziano Sclavi), che ad un lungometraggio. Anche gli effetti speciali, se paragonati al livello qualitativo a cui lo spettatore medio è abituato, non sono dei migliori, soprattutto nella realizzazione degli spettri “azzurri”.

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Eppure, nonostante tutto, il film si rivela più che discreto, dimostrando che spesso la somma di tanti elementi mediocri può dare un risultato nel complesso molto interessante . La pellicola, pensata per il mercato home-video americano, presenta un ritmo sostenuto e ha la caratteristica, oggi rara, di garantire al proprio pubblico una visione agevole. Se questi risultati vengono confrontati al budget irrisorio (parliamo di appena qualche migliaio di dollari) non si può che apprezzare la bontà di questa operazione. Aggiungiamoci anche l’artigianalità che la pellicola trasuda e che tanto ricorda un determinato cinema horror passato, e allora ecco che il paragone, almeno nello spirito, con Mario Bava non è certo fuori luogo.

 

 

Titolo originale: Box of Shadows
Interpreti: Aaron Dean Eisenberg, Domiziano Arcangeli, Liz Fenning, J. Walter Holland, Jared Grey, Jeffrey Damnit, Hand Uder, Ruby Staley
Origine: USA, 2011
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Durata: 91'

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