"Les Misérables", di Tom Hooper

russell crowe e hugh jackman in Les Misérables
Il musical più replicato del West End londinese si trasforma in un ottovolante dello sguardo, imbrigliato in un inconscio tour de force che ne sollecita la reattività di fronte a quadri/opera (d’arte): magniloquenti composizioni per folle impeccabilmente intonate, stupefacente intreccio di corde vocali votate a tonalità diverse e gemellabili

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russell crowe e hugh jackman in Les Misérables– Le è piaciuta lopera, cara?
– Oh, mi si sono aggrovigliate le budella!!

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Se lo stomaco è l’organo bersaglio dello scompenso emozionale, speravamo di patire il battito d’ali simultaneo di un nugolo di farfalle. Il musical più replicato del West End londinese diventa nelle mani di Tom Hooper un ottovolante dello sguardo, imbrigliato in un inconscio tour de force che ne sollecita la reattività di fronte a quadri/opera (d’arte): magniloquenti composizioni per folle rivoltose impeccabilmente intonate, stupefacente intreccio di corde vocali votate a tonalità diverse eppur gemellabili. Un tripudio di bellezza che sta sullo schermo e solo dopo negli occhi di chi guarda, il quale resterà forse più rapito dalle impercettibili dissonanze agli angoli del quadro.

Nel raccontare la storia semplice di universali tracolli e riscatti del corpo e dell’anima, Hooper ha occhio affilato per i corpi. Corpi attoriali che trasudano forza animale consacrata alla redenzione umana (Hugh Jackman nei panni sudici di Valjean prigioniero prima, poi ammantato di grazia e giustizia come Monsieur Madeleine), fanciulle bellissime già protagoniste di meravigliosi declini (Anne Hathaway, percorsa da un’aura celestiale anche quando relegata in un bordello, i capelli tagliati con la brutalità di chi sta recidendo un arto). Corpi malleabili come marionette (tragi)comiche (Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen sono beffarde apparizioni burtoniane e visioni sordidamente terrene). E Russell Crowe che nella divisa di Javert ci sta stretto, ma sorprende con una performance “sproporzionata” alla sua fisicità torreggiante: vocalmente più debole, umanamente più scoperta. E se le pupille seguono ipnotizzate il solco di fango scavato dai piedi dei detenuti, fossa comune per occasionali criminali di sussistenza, il cuore si scioglie su un pavimento lastricato di pioggia e di lacrime: l’argento sognato da Eponine/Samantha Barks è terreno che sfugge sotto i suoi piedi nudi, lasciandola tremante e sola.

Se Les Misérables è teatro di guerra, lotta per la liberazione dell’uomo e della Nazione, il duello umano è qui più robusto, epico, cinematograficamente rivoluzionario della Rivoluzione stessa. Il cornicione di un palazzo come filo su cui tendere l’idea di Giusto e Sbagliato fino a strapparla in un dubbio lancinante: il fiume col suo eterno ritorno s’offre controcanto della pozzanghera melmosa, il peccato di Javert s’infrange contro acque liberate dagli argini.

 


Titolo originale: Id.

Regia: Tom Hooper

Interpreti: Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried, Eddie Redmayne, Helena Bonham Carter, Sasha Baron Cohen, Samantha Barks, Aaron Tveit, Killian Donnelly

Origine: UK, 2012

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 157'

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