"Slow Food Story", di Stefano Sardo

Slow Food Story

Slow Food Story riesce così a cogliere l'anima popolare di Petrini, la sua vis comica e la sua energia, che si rispecchiano perfettamente nel film. Eppure, forse, si sorvolano alcuni aspetti interessanti di questa Storia, premendo l'acceleratore su determinati aspetti piuttosto che altri. Manca un'antitesi, quella dissonanza che un occhio esterno potrebbe cogliere, lasciando il dibattito al di fuori del film, alle osservazioni e opinioni dello spettatore.

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Slow Food StorySlow Food Story è la storia di una rivoluzione gastronomica. Una rivoluzione lenta, ma persistente come l'andare di una lumachina, o meglio di una chiocciola. Slow, slow. Ma soprattutto, il documentario di Stefano Sardo è il ritratto del suo padre rivoluzionario, Carlo Petrini, per tutti – non solo per gli amici – il Carlìn, colui che ha davvero inventato il concetto di Slow Food alla metà degli anni Ottanta quando, girando per le sagre locali nelle langhe piemontesi, ha capito il valore del cibo e della terra, due risorse insostituibili su cui bisognava puntare. Da allora Slow Food si è diffuso in tutto il mondo con presidi enogastronomici che ne seguono i principi in oltre 400 paesi. Non un semplice fenomeno passeggero, ma una rivoluzione destinata a restare e a cambiare il modo di vedere il mondo. Forse una giusta via per salvarlo dal momento che anche l'ONU ha invitato Petrini al suo Forum permanente sulle questioni indigene.

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Il documentario di Sardo racconta tutto questo attraverso la parabola di Petrini, da giovane impegnato nella politica a Bra ai suoi interventi a varie convention in quanto personalità eminente sull'argomento, e lo fa con uno sguardo fortemente coinvolto, dall'interno del movimento, come persona che ben conosce la materia di cui si sta parlando e, soprattutto, il Petrini uomo, quello che ancora ride e scherza con gli amici come se stesse a una sagra di paese. Ed è il film stesso a essere caratterizzato da una certa scanzonatezza con il suo ritmo sostenuto, allegro potremmo dire, quasi si trattasse di una sinfonia in cui le interviste rappresentano strumenti diversi, a cui contribuiscono anche le piccole introduzioni animate alle varie sezioni in cui il documentario è diviso e l'alternanza tra immagini e video di repertorio e quelle originali filmate appositamente per il film. Slow Food Story riesce così a cogliere l'anima popolare di Petrini, la sua vis comica e la sua energia, che si rispecchiano perfettamente nel film.

Eppure, forse, si sorvolano alcuni aspetti interessanti di questa Storia, premendo l'acceleratore su determinati aspetti piuttosto che altri, trascurando, ad esempio, l'aspetto più fortemente politico di questo movimento e mirando a una celebrazione pura di Slow Food e di Petrini. Manca un'antitesi, quella dissonanza che un occhio esterno potrebbe cogliere, lasciando il dibattito al di fuori del film, alle osservazioni e opinioni dello spettatore. Ma, nonostante tutto, Slow Food Story riesce a farsi apprezzare grazie al suo carattere fortemente popolare e leggero. Come una di quelle canzoni da osteria che rimangono nel cuore e ritornano alla mente con un po' di buon vino.

 

 


Regia: Stefano Sardo

Interpreti: Carlo Petrini

Origine: Italia, 2013

Distribuzione: Tucker Film, Indigo Film

Durata: 74'

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