"ESP – Fenomeni Paranormali 2", di John Poliquin


I lunghi corridoi claustrofobici, i suoni stridenti delle barelle e le urla dei pazienti straziati da esperimenti folli e incontrollati, che nel primo capitolo di ESP – Fenomeni Paranormali hanno azzerato la lucidità dei protagonisti, tornano ad opprimere le coscienze e a inquietare, seguendo gli stessi meccanismi perversi e sperimentando la finta indagine documentaristica su un film girato con la medesima tecnica

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Un giovane studente di cinema, Alex wright, vuole girare il film horror più terrificante del secolo, così si mette in spalla la videocamera e parte con la sua banda di amici alla volta dell'ospedale psichiatrico dove è stato girato il primo capitolo di ESP – Fenomeni Paranormali. A quanto pare tutti i menbri del cast del film sono morti o scomparsi, ma i ragazzi vogliono scoprire la verità sulle presenze paranormali percepite nell'ospedale e, sprezzanti del pericolo annunciato, si lasciano ingoiare in questa notte senza fine. 

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Riutilizzando la tecnica del mockumentary, economica e verisimile quanto basta, che è stata abbondantemente sfruttata nel primo capitolo, anche la troupe di giovanissimi non risparmia in telecamere a infrarossi, tanto care al recente Paranormal Activity e non rinuncia alle riprese dal pavimento, che hanno inaugurato il genere del finto ducumentario con The Blair Witch Project nel lontano 1999. Lo spirito documentaristico, gli studenti di cinema e le telecamere di fortuna ci sono anche stavolta, ma a ospitare il gruppo di ragazzi in cerca di guai non è un bosco nè una casa infestata ma un ospedale psichiatrico abbandonato. I lunghi corridoi claustrofobici, i suoni stridenti delle barelle e le urla dei pazienti straziati da esperimenti folli e incontrollati che nel primo capitolo hanno azzerato la lucidità dei protagonisti, trasformandoli in pazienti fantasma dell'ospedale o spingendoli al suicidio,  tornano ad opprimere le coscienze e a inquietare, come da copione, con gli stessi meccanismi perversi.

Anche il manicomio abbandonato e le infermiere assassine non sono nuovi ai fruitori del genere, in particolare dopo la seconda stagione di American Horror Story: Asylum, in cui le presenze demoniache si dibattono in un manicomio abbandonato, che nei secoli ha fatto da sfondo a torture e crimini di ogni genere che vengono sviscerati e svelati nel corso delle puntate. Nulla di tutto questo avviene nel secondo capitolo di ESP, che oltre a ripercorrere i luoghi e le situazioni del primo, variando soltanto i personaggi, si limita ad accennare alla causa della possessione dell'edificio, addentrandosi tra gli infiniti corridoi tortuosi e le stanze vuote piuttosto che nella sua storia. L'unico elemento caratterizzante del film rimane la trovata metacinematografica di girare un mokumentary su un mokumentary, utilizzando il film dei The Vicious Brothers come punto di partenza per realizzare un reportage unico e di grande impatto, con un budget limitato ed effetti speciali più che dignitosi.

Titolo originale: Grave Encounters 2
Regia: John Poliquin
Interpreti: Richard Harmon, Leanne Lapp, Sean Rogerson, Dylan Playfair, Howard Lai 
Origine: Canada, USA, 2012
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 95'

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