"Una piccola impresa meridionale", di Rocco Papaleo

 Una piccola impresa meridionale
Dopo il successo inaspettato di Basilicata Coast to Coast l'attore, sentendosi maturato come regista o più probabilmente consapevole delle attenzioni mediatiche sul suo lavoro, ha cercato questa volta di puntare più in alto. Ma con questa svolta moraleggiante, purtroppo, il suo secondo film si rivela un passo falso

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Una piccola impresa meridionaleNella primavera del 2010 il successo improvviso del piccolo Basilicata Coast to Coast fu un fulmine a ciel sereno. Di colpo Rocco Papaleo (fedele sodale di tanti alfieri della commedia contemporea: Leonardo Pieraccioni e Massimiliano Bruno su tutti) diventa un autore chiave per il genere. In molti s’innamorarono della sana ingenuità e della divertita pazzia di quel musical on the road perso per i campi della Basilicata (regione che ebbe anche degli ottimi riscontri turistici grazie alla pellicola). Ecco che questa sua seconda opera da regista è stata sin da subito circondata da grandi aspettative: Una piccola impresa meridionale, ispirata a uno spettacolo teatrale che ha visto lo stesso Papaleo girare per i palcoscenici di tutta Italia, segue le disavventure di un numeroso gruppo di losers isolati dal mondo e intenti a ristrutturare un faro. E forse anche le loro vite.

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Papaleo, sentendosi maturato come autore, o più probabilmente consapevole delle attenzioni mediatiche sulla sua nuova opera, ha cercato questa volta di puntare più in alto inserendo tra i tanti spunti surreali anche una precisa morale finale.
 Una piccola impresa meridionale pertanto, pur rimanendo opera papaleiana al cento per cento, proprio in questa svolta civile si rivela un passo falso per il simpatico autore. Sino a quando il film si sofferma sui divertenti deliri musicali (le tante canzoni scritte dallo stesso regista sono un perfetto controcanto), con la sovrabbondanza di personaggi e storyline, con trovate narrative genuinamente dilettantesche e con una rappresentazione favolistica di un Sud ideale (che prende in prestito le spiagge e il mare della Sardegna), seguire Papaleo è davvero un piacere. Affascinati come siamo dal coraggio di chi è ancora capace di credere (o meglio sognare) che sia possibile usare solo la propria ingenua semplicità per costruire un film. Ma di fronte a un finale cosi didascalico e forzatamente “politically correct” sorgono diversi dubbi su questa operazione, facendo in qualche modo passare in secondo piano anche i tanti pregi del film come la destrezza nel gestire il numeroso cast (gli attori sono quasi tutti convincenti, soprattutto l’ottimo Riccardo Scamarcio misurato e dolente come non mai, che ben indossa i panni dell’alter ego del regista). Insomma: un'occasione mancata.


Regia: Rocco Papaleo
Interpreti: Rocco Papaleo, Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Giuliana Lojodice, Sarah Felberbaum
Origine: Italia, 2013
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 104

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