Colpi di fortuna, di Neri Parenti

colpi di fortuna
Neri Parenti prova a fare un film per i giovani, poi però a funzionargli è proprio quell'episodio dal canovaccio stantio che nessuno sembra volere, con De Sica che ormai pare dare più fastidio che aiuto alla formula natalizia. Ma quanta gloria in quella reiterata distruzione del set, in quel catastrofismo cartoonesco delle pirotecniche disgrazie causate dall'ignaro Mandelli

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D'accordo, ecco un'altra recensione “volgare” più del film in oggetto (scritta con modesta padronanza della lingua italiana, va da sé), noterà sicuramente qualcuno: “volgare” quanto Christian De Sica che si fa ingessare il braccio immobilizzato nel gesto di grattarsi in mezzo alle gambe per mantenere salva la propria scaramanzia? Eppure oh, quanto ha ancora bisogno il cinema italiano di una clamorosa trovata comica simile! Nelle accademie non lo si crederebbe, ma siamo pronti a scommettere una ingessatura analoga che “Garrone E Sorrentino” darebbero via un paio di nomination a caso per inserire un'idea del genere in un loro film: in quel braccio bloccato dalle bende nel più eloquente rituale antisfiga dell'italica tradizione ci stanno secoli di arte popolare italiana, e qualche decennio di cinema. Ecco.

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Neri Parenti prova a fare un film per i giovani, ad esempio, poi però a funzionargli è proprio quell'episodio dal canovaccio stantio che nessuno sembra volere, con De Sica appunto che ormai pare dare più fastidio che aiuto alla formula natalizia (e il contratto con la Filmauro è in scadenza…) – ma quanta gloria in quella reiterata distruzione del set, in quella rivolta nonsense degli oggetti, in quel catastrofismo cartoonesco delle pirotecniche disgrazie causate dall'ignaro Mandelli.
Tanto, alla fine, a fingere Una Notte da Leoni con Luca & Paolo nella vece di Bradley Cooper e Galifianakis, e i giocatori del Napoli al posto di Mike Tyson (una vertigine, come se Aurelio De Laurentiis avesse con puro gusto del paradosso miliardario fatto sua l'urgenza del cinema low budget contemporaneo per l'essere girato “a casa”, con “quello che si ha”…nel suo caso, una squadra di calcio…), non si riesce a portare a casa una risata se Luca Bizzarri non becca il grosso pomello di un corrimano sulle parti basse, o se non c'è di mezzo un classico come il cellulare da recuperare dal taschino della giacca indossata dal morto durante un funerale.

Chi aveva lodato il garbo e l'intelligenza di Colpi di fulmine, soprattutto nel sopravvalutato frammento con Lillo & Greg, non potrà allora che capitolare davanti a questo secondo exploit a episodi (stavolta tre): anche se obiettivamente meno brillante, meno divertente, meno ispirato, Colpi di fortuna ribadisce la natura di questo cinema in maniera decisa (non possiamo fare a meno di De Sica!), tralasciando i toni da commedia sentimentale giusto abbozzati solo nella prima storia, tra l'altro con il risultato di ridurre ulteriormente la compagine femminile a Barbara Folchitto e a Fatima Trotta.
I riflettori puntati su Lillo & Greg si ritrovano con una frazione conclusiva in cui il duo è ancora più stralunato e surreale del film precedente, sembra andare del tutto per conto proprio sino al balletto finale di Lillo con Raffaella Carrà (!), ma per fortuna Parenti ci infila dentro una citazione letterale e micidiale della partita a tennis con pallina invisibile di Blow Up di Antonioni. Per gli amanti dei film dei grandi maestri.

Regia: Neri Parenti
Interpreti: Christian De Sica, Luca & Paolo, Lillo & Greg, Francesco Mandelli, Barbara Folchitto
, Fatima Trotta
Origine: Italia, 2013
Distribuzione: Filmauro
Durata: 97'

 

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    Un commento

    • Grande Sozzo e grandi Sentieri, che siete gli unici a raccontare con serietá le dinamiche narrative dei cinepanettoni. Gli altri tutti li a giudicare inutilmente, che palle! Ma il finale con la citazione di Antonioni é dedicato ai critici e ai professori universitari? Eheheheheh!