Un fidanzato per mia moglie, di Davide Marengo

La sceneggiatura di Un fidanzato per mia moglie, scritta insieme a Francesco Piccolo pur dando al regista la possibilità di centrare più di una scena (il ballo improvvisato sulle note di Nada) non permette mai al pubblico di interessarsi davvero alla vicenda raccontata, trasformando un invitante spunto iniziale in una sgonfia barzelletta.

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Il buon Davide Marengo torna al cinema dopo lo scomparso Breve storia di lunghi tradimenti con il remake di una dimenticabile commedia spagnola. Un fidanzato per mia moglie racconta l’agonia del disperato Simone (Paolo Kessisoglu) disposto a pagare un seduttore professionista per liberarsi dall’opprimente e caustica moglie Camilla (Geppi Cucciari). Guardando un po’ ai classici nostrani (Il vedovo di Dino Risi) e a riuscite commedie internazionali (Il truffacuori di Pascal Chaumeil), il film di Marengo cerca di entrare a forza nell’affollato mondo della nuova commedia italiana puntando su qualche intuizione originale. La prima, la più importante, è la decisione di scegliere un trio inedito di protagonisti dalla forza televisiva piuttosto che ai soliti inflazionati interpreti del genere (Fabio De Luigi, Ambra Angiolini, Edoardo Leo etc.). Se avevamo già assistito al viaggio dal piccolo al grande schermo di volti televisivi famosi (pensiamo al fenomeno Fabio Volo o alla “meteora” Paolo Bonolis, per fare due nomi), questa volta la scelta del duo Luca e Paolo e, soprattutto, di Geppi Cucciari, cuore assoluto del film, sembrava nascondere una dose di ardimentoso coraggio visto anche la possibilità di fuggire le macchiette per dei personaggi più strutturati. Purtroppo, alla fine dei conti, anche Marengo cade nella tentazione di intraprendere la strada più facile, lasciando la propria protagonista vittima del proprio repertorio. Infatti, mentre Kessisoglu regala al suo marito pavido una dimensione dolente non banale e Bizzarri con il suo playboy alla Gigi Rizzi si diverte (per quel poco che appare sullo schermo) la Cucciari perde la prima grande occasione della sua carriera cinematografica, riproponendo in toto, con una vena un po’ ripetitiva, le stesse battute e lo stesso facile cinismo che la lanciarono dal palco dello Zelig alcuni anni fa. Un peccato perché nelle scene più intime, la comedian sarda aveva dimostrato anche qualche spunto recitativo interessante. Anche l’idea del regista di avvicinarsi al più possibile al modello di comedy americano sia per situazioni narrative sia per l’alto tasso di romanticismo puro, si perde presto non supportato affatto da una struttura solida. La sceneggiatura scritta insieme a Francesco Piccolo, infatti, pur dando a Marengo la possibilità di centrare più di una scena (il ballo improvvisato sulle note di Nada) non permette mai al pubblico di interessarsi davvero alla vicenda raccontata, trasformando un invitante spunto iniziale in una sgonfia barzelletta.

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Regia: Davide Marengo
Interpreti: Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Dino Abbrescia, Francesco Villa, Corrado Fortuna
Origine: Italia, 2014
Distribuzione: 01 Distribution
Durata:95'
 

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