Il magico mondo di Oz, di Will Finn e Dan St. Pierre

il magico mondo di ozSe l’impianto generale si dimostra ben architettato, si avverte la mancanza di quell’anima romantica, sognatrice e in fondo un po’ ingenua che era presente nella pellicola originale (e nell’opera più recente di Raimi) e che fa del Magico mondo di Oz un film con molta avventura e poco sentimento

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Ispirato al romanzo di Roger Stanton Baum, pronipote del geniale scrittore statunitense da cui tutto ebbe inizio, Il magico mondo di Oz comincia laddove il primo film era terminato. Dopo aver fatto ritorno nel Kansas devastato dal tornado, Dorothy si ritrova catapultata a Oz per soccorrere i suoi vecchi amici, lo Spaventapasseri, il Leone e l’Uomo di Latta, che sono stati rapiti dal perfido fratello delle streghe cattive, il Giullare. Durante il suo viaggio lungo il sentiero di mattoni gialli, la piccola Dorothy incontrerà il grande e saggio gufo Socrate, il dolce Maresciallo Mallow e l’altezzosa Principessa di Porcellana che l’aiuteranno a sconfiggere il nuovo nemico e a riportare l’ordine nella città di Smeraldo.

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Sono trascorsi settantacinque anni da quanto Victor Fleming (insieme ad altri importanti registi) portò sul grande schermo un musical destinato a far storia. Il successo del Mago di Oz è un connubio di performance straordinarie (l’adolescente Judy Garland e la materna Billie Burke), personaggi fantastici (i Mastichini e la crudele Strega dell’Ovest), cromie suggestive (galeotto fu Walt Disney e la sua Biancaneve) e canzoni che si trovano da qualche parte oltre l’arcobaleno. Ad affascinare poi, forse per la sua disarmante semplicità, è il messaggio finale – un invito a cercare la felicità nella famiglia e negli amici – sugellato dalla celebre battuta “Nessun posto è bello come casa mia”.

Il film di Will Finn e Daniel St. Pierre, che vantano una lunga esperienza nell’animazione (entrambi hanno lavorato in Disney e non solo), cerca un appiglio nella realtà contemporanea calando la vicenda in un Kansas dal sapore urbano. Anche i personaggi, pur restando fedeli alla loro natura, hanno una caratterizzazione moderna che ne esalta l’aspetto principale: Dorothy è diventata una cowgirl intraprendente, lo Spaventapasseri un cervellone che calcola angoli e traiettorie, l’Uomo di Latta un super emotivo, mentre il Leone ha perso ogni traccia di codardia. Il Giullare sembra invece un mix in miniatura tra l’Ade di Hercules, il Jafar di Aladdin e il supercriminale degli Incredibili (meno efficace risulta la sua controparte). Se l’impianto generale si dimostra ben architettato, dalle musiche (alla colonna sonora ha partecipato, tra gli altri, Bryan Adams) al design al comparto di voci (nel cast della versione originale troviamo Lea Michele, Jim Belushi, Dan Aykroyd e Hugh Dancy), si avverte la mancanza di quell’anima romantica, sognatrice e in fondo un po’ ingenua che era presente nella pellicola originale (e nell’opera più recente di Raimi) e che fa del Magico mondo di Oz un film con molta avventura e poco sentimento.


Titolo originale: Legends of Oz: Dorothy's Return
Regia: Will Finn e Dan St. Pierre
Interpreti (voci originali): Lea Michele, Martin Short, Jim Belushi, Dan Aykroyd, Kelsey Grammer, Megan Hilty, Hugh Dancy
Origine: USA, India 2012
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 92’

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