Maicol Jecson, di Francesco Calabrese ed Enrico Audenino

maicol jecson

Il film indaga temi quali la crescita, l’amore nelle sua varie sfumature, i rapporti (inaspettatamente) familiari, scegliendo come punto di vista stimolante il confronto tra due generazioni lontane ma non del tutto diverse. Il viaggio on the road diventa il motore principe dell’azione che permette lo slittamento da una dimensione soggettiva a un racconto coralmente accattivante

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Estate del 2009. In piena crisi ormonale, l’adolescente Andrea (Vittorio Giannotti) sfrutta la partenza dei genitori per restare a casa solo e fare l’amore per la prima volta con una ragazza. Ma il suo piano quasi perfetto viene stravolto dal fratellino Tommaso, che crede di essere il figlio di Michael Jackson, e da Cesare, un anziano bizzarro che porterà scompiglio nelle loro vite. Guardando il primo lungometraggio di Francesco Calabrese ed Enrico Audenino sorge il dubbio che si tratti di un prodotto italiano, sia per l’impianto narrativo piuttosto originale che trova nella commedia indipendente americana (Little Miss Sunshine) il suo referente privilegiato, sia per le scelte stilistiche (il montaggio pop e alcuni effetti speciali stilizzati) mutuate dall’esperienza di Calabrese nei videoclip musicali. Se poi ci si sofferma sul titolo allegramente storpiato, che funge da raccordo emotivo tra i personaggi, si può cogliere l’intento sperimentale alla base del progetto. Il film infatti indaga, partendo da una situazione classica (i turbamenti sentimentali del protagonista verso “quell’oscuro oggetto del desiderio”), temi quali la crescita, l’amore nelle sua varie sfumature, i rapporti (inaspettatamente) familiari, scegliendo come punto di vista stimolante il confronto tra due generazioni lontane ma non del tutto diverse.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Il viaggio on the road diventa il motore principe dell’azione che permette lo slittamento da una dimensione soggettiva a un racconto coralmente accattivante, popolato da strambi individui (l’ufologo cospirazionista), gag grottesche (l’incidente con il Viagra) e topoi umoristici (la nonnina onnipresente che fa jogging). Il tono ironico, a tratti su di giri della storia, non mina assolutamente il percorso di maturazione di Andrea che anzi risulta credibile proprio grazie a una sceneggiatura fresca e vitale. In particolare i personaggi di Cesare (un inedito e divertente Remo Girone nel ruolo del nonno) e di Tommaso (il piccolo ma talentuoso Tommaso Neri, che aveva esordito ne La solitudine dei numeri primi) sono ben caratterizzati perché trovano nel loro anticonformismo una naturalezza espressiva – ognuno ha i suoi demoni da affrontare – mentre più stereotipati appaiono i personaggi di contorno (la vicina impicciona e il gruppo di amici scapestrati del protagonista).

Maicol Jecson è una commedia leggera e non banale, che si libera degli adulti per concentrarsi sulle dinamiche poco esplorate tra anziani e ragazzi, nonni putativi e nipoti (temporaneamente) acquisiti.
 

Regia: Francesco Calabrese ed Enrico Audenino

Interpreti: Remo Girone, Tommaso Neri, Vittorio Giannotti, Stefania Casini

Origine: Italia, 2014

Distribuzione: Wider Films

Durata: 84’

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array