Provetta d'amore, di Jay Chandrasekhar

Il regista Jay Chandrasekhar sembra davvero disinteressato a raccontare in modo empatico il lato umano/sentimentale della sua storia, per mettere in scena una commedia puramente incentrata sul Volgare. Gli effetti comici immediati sono garantiti, ma non avendo la bravura e lo spessore scorretto di un Kevin Smith, alla lunga, il prodotto finale perde di attrattiva.

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Per Aubrey e Tommy Macklin (Olivia Munn e Paul Schneider) fare un figlio è una missione praticamente impossibile. L’impegno sessuale estenuante, le cure bislacche consigliate da amici e conoscenti o le visite mediche invasive degli esperti, niente è servito per dare loro la gravidanza che tanto desideravano. L’unica soluzione è l'inseminazione artificiale. Contrario all’utilizzo di un donatore esterno, Tommy decide di rivangare il passato e si vede costretto a organizzare una strampalata banda criminale per rubare l'ultimo campione del suo seme, donato in gioventù a una clinica per risolvere alcuni problemi economici. E’ questo lo spunto narrativo che si nasconde dietro il gioco di parole del titolo italiano, una pellicola che pur muovendosi tra i positivi precedenti di The Delivery Man di Ken Scott e Due cuori e una provetta, non riesce a eguagliarne la capacità di bilanciare comicità scorretta e trasporto emotivo.
Il regista Jay Chandrasekhar (Hazzard, Festa della Birra), che si è ritagliato per se il ruolo del folle mafioso indiano, sembra davvero disinteressato a raccontare in modo empatico il lato umano/sentimentale della sua storia (rendendo cosi i momenti più intimi risibili) per mettere in scena una commedia puramente incentrata sul volgare. Gli effetti comici immediati sono garantiti, ma non avendo la bravura e lo spessore scorretto di un Kevin Smith, alla lunga il prodotto finale perde di una qualsiasi attrattiva, anche perché avaro d’invenzioni comiche o tentativi di originalità. Forse l’unica decisione leggermente audace è la scelta di coinvolgere come protagonisti due attori come Olivia Munn e Paul Schneider. Se la prima, arrivata alla ribalta dopo le sue ottime prove in Magic Mike e in The Newsroom, spiazza nei panni della casalinga in cerca di maternità, è l’interpretazione di Schneider, attore simbolo del cinema indie dei primi anni 2000 (le collaborazioni con David Gordon Green, Andrew Dominik e Cameron Crowe), a creare un affascinante cortocircuito narrativo che, sinceramente, avrebbe meritato ben altra sorte produttiva.
 

Titolo Originale: The Babymakers
Interpreti: Paul Schneider, Olivia Munn, Jay CHandrasekhar, Nat Faxon, Woody Harris, Kevin Heffernan 
Origine: Usa 2012
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 95'

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