Silverton, Oklahoma, il liceo locale è in fermento per la cerimonia di consegna dei diplomi e le nuvole che stanno coprendo il cielo a largo della città sembrano troppo lontane per oscurare una giornata così perfetta. Donnie e Trey, i due cinefili della scuola, hanno il compito di racchiudere la cerimonia e le testimonianze di tutti gli studenti in una capsula del tempo virtuale, un video da riaprire nel futuro per confrontare le belle speranze e la spensieratezza del passato con la vita da adulti, ma le nuvole si ingrossano a dismisura e travolgono la cerimonia con una pioggia torrenziale. Il tornado più potente e devastante degli ultimi anni si sta per abbattere sulla cittadina di Silverton e la scuola è nell’occhio del ciclone. Non esiste un nascondiglio abbastanza sicuro o un riparo abbastanza solido per contrastare il suo potere distruttivo.

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Una squadra di storm chaser, capitanata dalla mamma-meteorologa Allison e dal regista Pete, bracca il tornado con un carrarmato infarcito di telecamere professionali per filmare da una distanza ravvicinata la tempesta perfetta, il tornado più violento che si sia mai abbattuto sugli Stati Uniti, come mai nessuno aveva osato osato fare. L’ambizione di portare a casa immagini uniche annulla la paura e spinge al sacrificio più estremo in nome dell’informazione o della vanità, come nel caso dei due youtubers che si gettano impavidamente nell’occhio del ciclone per portare a casa un pugno di click, e che incrociano per caso le vite degli altri personaggi aggiungendosi alle fila di coloro che non riescono a liberarsi dall’ossessione di filmare ogni istante della propria vita.

Il regista Steven Quale, autore di Final Destination 5 e Inferno di fuoco, si getta a capofitto nella catastrofe naturale, abbandonando la posizione sicura del deus ex machina, per viverla gomito a gomito con i cittadini della sfortunata Silverton. Il tornado è documentato attraverso gli occhi e le cineprese professionali dei cacciatori di tornado, dei giovani filmmaker e dei dilettanti affamati di emozioni forti, che non abbandonano la telecamera neanche nei momenti di pericolo più estremo, per non lasciare nell’ombra neanche un’istante della tempesta del secolo. In un’estetica ossessiva e quasi perversa dell’immagine, il valore della vita passa quasi in secondo piano rispetto a uno scatto fortunato che documenta la propria presenza incrollabile nella tragedia, mentre le case si disfano come castelli di sabbia e gli aerei danzano nel vortice come balene giganti che hanno perso l’orientamento in un mare ventoso.

Usando la tecnica found-footage, Quale ricostruisce il passaggio del tornado montando il materiale filmico raccolto dai diversi personaggi come un puzzle prezioso in cui non è andato perso neanche un frame, e che per caso o per fortuna è sopravvissuto all’allagamento, ai vortici polverosi e a chicchi di grandine grossi come proiettili, ma porta questa tecnica all'estremo, ottenendo un risultato surreale che sfiora la comicità involontaria. I protagonisti della tragedia diventano così attori e registi poco credibili del loro stesso destino, che si dibattono sulla scena della catastrofe come professionisti sprezzanti del pericolo, e che non abbandonano la telecamera neanche per un istante, mentre la loro casa e i loro cari stanno scomparendo in un tornado, pur di conservare quei momenti irripetibili in una capsula del tempo che forse non avranno mai il coraggio di riaprire.

Titolo originale: Into the storm
Regia: Steven Quale
Interpreti: Richard Armitage, Max Deacon, Madison Stalker, Alycia Debnam Carey
Origine: Usa, 2014
Distribuzione: Warner Bros Italia
Durata: 89'

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