The Stag – Se sopravvivo mi sposo, di John Butler


L'addio al celibato tutto irlandese di The Stag è un'avventura comica, ma soprattutto un'avventura di formazione, in cui la fuga sulle montagne non si limita ad essere un'escamotage per creare spunti comici, ma si trasforma in un viaggio esistenziale da cui nessuno torna lo stesso

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 Mancano pochi giorni alle nozze di Fionnan e il novello sposo non riesce a pensare ad altro che al matrimonio, a definire ogni più piccolo dettaglio per rendere quel giorno indimenticabile per la sua amata, ma le sue attenzioni sono talmente ossessivamente smielate da esasperare tutti i suoi amici, che pensano bene di organizzare un addio al celibato alternativo completamente immersi nella natura irlandese. Fionnan si lascia convincere a partecipare, nonostante i suoi preconcetti sull’addio al celibato, e l’allegra brigata è pronta a partire con zaini in spalla, tende al seguito e lo stesso entusiasmo di un gruppo di adolescenti alla vigilia di un campo estivo. Peccato che una scheggia impazzita stia per abbattersi sui loro piani. Il giorno della partenza infatti si unisce al gruppo “The Machine”, il fratello della sposa, un personaggio tanto folle quanto carismatico, odiato da tutti per i suoi atteggiamenti sopra le righe e per il suo linguaggio scurrile, al limite della decenza comune.

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Già dalla sua prima apparizione sulla scena The Machine non tradisce le attese ed esplode con tutta la sua energia distruttiva su ogni componente del gruppo, mettendolo alla prova con ogni mezzo più o meno lecito in suo potere. Ma come spesso accade, quella che a prima vista sembra una terribile sciagura, si trasforma nel corso del viaggio in un’esperienza catartica, che scuote le coscienze dei malcapitati al punto da far emergere i turbamenti più profondi, anche quelli che avevano tenuti nascosti agli amici di una vita, e tempra le loro personalità.

I ragazzi impauriti della vita tornano a casa uomini, pronti ad affrontare le loro responsabilità, a chiedere scusa e a ricominciare da zero tutti insieme, trovando la forza nel gruppo oltre che nel singolo, come riecheggia One, il tormentone degli U2 che attraversa l'intero film fino all'esplosione canora in cui il gruppo si scatena in un finale liberatorio. L'incontro con l'angelo viaggiatore, The Machine, li ha quasi uccisi ma li ha anche aiutati ad affrontare i loro fantasmi personali e a crescere. Ed è proprio questo aspetto che rende l'addio al celibato tutto irlandese di The Stag un'avventura comica, ma soprattutto un'avventura di formazione, in cui la fuga sulle montagne non si limita ad essere un'escamotage per creare spunti di mera comicità slapstick, ma diventa un viaggio esistenziale da cui nessuno torna lo stesso, compreso The Machine, che con la sua ruvida intelligenza trasforma un addio al celibato zoppicante e scanzonato nel viaggio fiero della vita.

 

Titolo originale: The Stag
Regia: John Butler
Interpreti: Andrew Scott, Hugh O'Conor, Peter McDonald, Brian Gleeson, Andrew Bennett
Origine: Irlanda, 2013
Distribuzione: Academy Two
Durata: 94'

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