Fratelli unici, di Alessio Maria Federici


Con uno spunto narrativo banale ma sempre efficace, Fratelli Unici di Alessio Maria Federici prova a farsi strada nell'affollato mondo della commedia italiana contemporanea puntando tutte le proprie carte sulla coppia Argentero-Bova. L'affiatamento e il lavoro di questo inedito duo, però, non riesce a riscattare la pellicola dai suoi irrimediabili limiti

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Pietro (Raoul Bova) è un potente e affermato chirurgo talmente concentrato sul lavoro da essersi allontanato dagli affetti della propria famiglia. Francesco (Luca Argentero), invece, è un affascinante e squattrinato stuntman sempre in cerca di una nuova fiamma e di un modo per sbancare il lunario. Totalmente diversi tra loro, l'unico legame che unisce i due è quel cognome identico che testimonia una fratellanza vissuta ormai con fastidio e costernazione. Solo di fronte al trauma di una memoria perduta e da recuperare i due fratelli trovano la possibilità di ritrovano il vero significato del loro rapporto, scoprendosi davvero vicini e complici.

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Con uno spunto narrativo banale ma sempre efficace, Fratelli Unici di Alessio Maria Federici (Stai lontana da me, Lezioni di cioccolato 2) prova a farsi strada nell'affollato mondo della commedia italiana contemporanea puntando tutte le proprie carte sulla creazione di una nuova coppia comica. Il fascino dell'operazione, infatti, risiede nell'assistere all'alchimia e all'interazione tra Raoul Bova e Luca Argentero, due (bellissimi) volti sempre più dominanti nel panorama della sophisticated comedy italiana. In un film disordinato, sbilanciato confusamente tra repentini tagli e dilungate digressioni, tra elissi narrative (ogni trauma visivo o emotivo viene tenuto forzatamente fuori scena) e ostentate e tirate situazioni comiche (le scene del capodanno), la forza oggettiva del duo protagonista riesce quasi a riscattare la pellicola dai troppi legami impostigli dal sistema Cinema italiano. 

Infatti l'invadenza, anche disarmante, del product placement e la superficialità con cui si affrontano molti passaggi narrativi o si organizzano determinate scene chiave (la scontata lotta con i cuscini), sono pesi che un prodotto com Fratelli Unici difficilmente può sopportare incolume, nonostante le buone intenzioni. Di fronte a tante e tali disattenzioni anche il lavoro d'affiatamento emotivo dei due attori, l'attenta costruizione, anche fisica, del lento meccanismo di ri-educazione emotiva di un Roger Dodger amnesico tra Argentero maestro di vita e Bova adolescente mentale suo malgrado, perde forza scena dopo scena. Alla fine del film di Federici, dunque, rimane l'ombra di un'opera potenzialmente decisiva, resta il vago sapore di un ragionamento (persino pirandelliano) sulla Memoria che fa rimpiangere ancora di più quello che sarebbe potuto essere e non è stato. 


Regia:
 Alessio Maria Federici
Interpreti: Luca Argentero, Raul Bova, Miriam Leone, Carolina Crescentini, Sergio Assisi 
Origine: Italia 
Durata: 89'
Distribuzione: 01 Distribution 

 

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