Le notti dei super robot – parte I

di Tomaharu Katzumata, Nobutaka Nishizawa e Masayuki Akehi

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Le notti dei super robot - parte I

Titolo originale: Majinga Zetto tai Debiruman, Majinga Zetto tai Ankoku Daishogun, Gureto Majinga tai Getta Robo
Regia: Tomoharu Katsumata, Nobutaka Nishizawa, Masayuki Akehi
Origine: Giappone, 1973/1974/1975
Distribuzione: Yamato Video/Koch Media
Durata: 116'

 

Primo di due appuntamenti, Le notti dei super robot – parte 1 porta sullo schermo cinematografico  tre mediometraggi prodotti negli anni 70 basati sui personaggi del fumettista e scrittore di Go Nagai. I tre film in questione, Mazinga Z contro Devilman, Mazinga Z contro il Generale Nero e Il Grande Mazinga contro Getta Robot, sono una vera e propria celebrazione delle intramontabili icone dell'animazione giapponese. Tra invasioni aliene e scontri titanici tra robot, il genio visionario di Go Nagai risplende nuovamente al cinema.

Assenti dalla televisione e dal cinema ormai da svariati decenni, i robot dell'animazione giapponese vengono riportati alla luce da Yamato Video/koch Media. I tre film si presentano in una versione rimasterizzata in alta definizione e ridoppiata dalle voci del cast originale. I film, pensati fuori continuity rispetto alle serie tv, furono ideati per celebrare (e sfruttare) il successo delle  creazioni di Go Nagai e rendere possibile la fusione di più universi narrativi. La seconda parte arriverà nei cinema a dicembre 2014.                      (M.V.)

 

 

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    Le notti dei super robot, parte I

    Le notti dei Super Robot Parte 1

    Devilman, Mazinga Z, il Grande Mazinga e Getta Robot tornano nei cinema italiani con il primo dei due appuntamenti dedicati alle serie robotiche inventate da Go Nagai negli anni Settanta, con l'ausilio dei creativi della Toei Animation: un ritorno che è un po' celebrazione e un po' atto rivendicativo di un vero e proprio universo condiviso, per una “prima parte” in cui le battaglie umane e robotiche si ritrovano nella centralità del “corpo” e nella sua continua devastazione. In sala solo oggi. La 2° parte il 2 dicembre

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    Le notti dei Super Robot Parte 1Dalle televisioni nazionali mancano più o meno dagli anni Novanta, ma per un loro passaggio nei cinema bisogna tornare addirittura alla fine dei Settanta, quando furono protagonisti del “boom” animato giapponese e – usando un'espressione a noi più vicina – di un vero e proprio fenomeno transmediale, fatto di serie tv, fumetti, merchandising e, per l'appunto, visioni in sala. Forse il vero impatto dei robot inventati da Go Nagai con l'ausilio dei creativi della Toei Animation va misurato anche sulla capacità di imbastire un fenomeno tutto italiano della contaminazione dei linguaggi: e infatti anche il primo passaggio sul grande schermo dei film cinematografici avvenne tramite una formula tutta nostrana, con rimontaggi che univano i segmenti in filmati più lunghi e sotto i titoli ombrello di Mazinga contro gli Ufo Robot, Gli Ufo Robot contro gli invasori spaziali e Mazinga contro Goldrake, secondo una formula del cross-over più vicina ai fumetti americani, peraltro tenuti abbastanza presente dallo stesso Nagai nel creare il look sgargiante dei suoi eroi di metallo.

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    Ma, in origine, cos'erano questi filmati? Gli appassionati lo hanno capito solo alla fine degli anni Novanta, quando l'allora editore Dynamic Italia li rieditò singolarmente: si tratta di 6 mediometraggi (la cui durata oscilla tra i 30 e i 50 minuti), realizzati nell'ambito dei festival Manga Matsuri della Toei e pensati per celebrare il successo delle serie Devilman, Mazinga Z, Il Grande Mazinger, Ufo Robot Goldrake, Space Robot e Getta Robot attraverso alcune avventure fuori continuity – per quanto abbia senso un'espressione del genere su storie che hanno costruito il proprio mito attraverso formule episodiche e basate sull'infinita reiterazione di codici sempre uguali. L'occasione giusta per vedere gli eroi combattere su uno schermo più grande e, soprattutto, interagire fra loro, liberi com'erano dalle battaglie raccontate nelle serie televisive: dunque un po' celebrazione, un po' atto rivendicativo di quello che era e resta un vero e proprio universo condiviso (molti anni prima del Marvel Cinematic Universe), ma un po' anche anticipazione di eventi che, effettivamente, poi si sarebbero visti anche con toni meno enfatici nelle controparti televisive (l'arrivo del Jet Scrander, ovvero le ali di Mazinga Z, il passaggio di consegne fra lo stesso Mazinga Z e il suo successore, il Grande Mazinga, e via citando).

     

    Il martirio di Mazinga ZCerto, nell'entusiasmo degli “incontri” il testo si esemplifica alquanto, ma resta il piacere del fare e il rinnovarsi dell'epica che vede le imprese dei giganti colorarsi dei problemi degli eroi umani. Così, i primi tre mediometraggi (Mazinga Z contro Devilman, Mazinga Z contro il Generale Nero e Il Grande Mazinga contro Getta Robot) sanciscono la centralità del “corpo” come autentico campo di battaglia, che viene smembrato negli orrori di Devilman o resta “pesante” nei movimenti “pieni” di Mazinga Z che non può ancora volare. Non a caso, nello scontro con le truppe del Generale Nero, il corpo di Mazinga è più umano che mai, soffre, si liquefa, è indebolito dalla resistenza spezzata della sua lega, che si unisce in parallelo alla debolezza del pilota Ryo/Koji, privato del sangue per salvare il fratellino Shiro con una trasfusione. Il tema sacrificale del donarsi e del perseguire lo scopo anche a costo di commettere una follia è tipicamente nipponico e riconduce l'avvenirismo delle battaglie fantascientifiche in un alveo più che mai tipico della cultura giapponese, ricordandoci come Nagai in fondo sia anche un abile mescolatore di influenze che stanno fra la tradizione e il futuro. Il passato dei cattivi micenei si scontra così con le nuove prospettive offerte dalla tecnologia che ha creato Mazinga, mentre lo scienziato che costruisce il nuovo robot si offre sotto le spoglie arcaiche di un profeta. Il martirio del gigante meccanico, più vicino alle iconografie cristiane che pure Nagai conosce e apprezza per le loro forti suggestioni visive, sancisce così l'ultima deriva possibile del corpo-robot e apre la strada a nuove fasi e nuovi eroi meno “fisici” e più “aerei” (la componente elementale è sempre presente, con vulcani attivi, mari impetuosi, fulmini e mostri che vivono nella terra). Il duello nei cieli fra il Grande Mazinga e Getta Robot apre perciò le porte al secondo movimento, in cui le lotte sono sempre feroci, ma più agili, e dove non si perde di vista il fatto che gli scontri devono riflettere sempre la difficoltà dei giovani protagonisti di trovare un proprio posto nel Giappone che è affidato alla loro ricostruzione, dopo i drammi delle guerre.

     

    Devilman crocifissoBene quindi riproporre finalmente i vari mediometraggi in maniera sì accorpata, ma ben distinta nelle singole articolazioni, e in una versione più fedele nei testi, pur nel ripristino nostalgico di nomi e doppiatori d'epoca. La nuova versione restaurata restituisce pienezza alle tinte forti e ai tratti pittorici dei fondali, che riecheggiano l'Apocalisse nell'uso violento dei rossi, dei neri e dei viola, esaltando la grande professionalità della scuola Toei e la sua capacità di unire fisicità e eleganza nei design. Con intelligenza, il ritorno sullo schermo diventa parte di un vero e proprio ricorso storico e crossmediale, fatto di collane DVD e un rinnovato merchandise: dopo tanti decenni, insomma, un cerchio si è chiuso ma un altro se ne apre, esattamente come avviene nelle varie avventure dove Devilman, Mazinga Z, il Grande Mazinga e Getta Robot accorrono per salvare il mondo dalle minacce arrembanti dei cattivi. Un ritorno che è dunque un ritrovarsi, per riprendere il discorso con un pubblico fedele, che ama questi corpi di metallo perché nascondono sempre un cuore saldamente umano.

     

    Titolo originale: Majinga Zetto tai Debiruman, Majinga Zetto tai Ankoku Daishogun, Gureto Majinga tai Getta Robo

    Regia: Tomoharu Katsumata, Nobutaka Nishizawa, Masayuki Akehi

    Origine: Giappone, 1973/1974/1975

    Distribuzione: Yamato Video/Koch Media

    Durata: 116'

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