Un gatto a Parigi, di Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli


Animati dai buoni sentimenti e da un amore incondizionato per Parigi, gli autori entrano con una delicatezza fuori dal comune negli strati più profondi dell'animo umano. La narrazione è affidata al potere evocativo delle immagini, che con le loro sfumature pastello e le animazioni estremamente stilizzate, lasciano più spazio alle emozioni taciute che agli inseguimenti rocamboleschi

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I tetti di Parigi, con i loro contorni frastagliati, incorniciano le notti avventurose di Dino, il gatto dalla doppia vita, di giorno amico affabile e premuroso della piccola Zoe e di notte complice del ladruncolo Nico. Saltellando da un tetto all’arto, scivolando sui cornicioni più ripidi e arrampicandosi senza timore sui doccioni di Notre Dame, tutte le notti Dino e Nico hanno il privilegio di vivere una Parigi silenziosa, illuminata solo dalla luce della luna, in cui gli unici a vegliare sono i camini fumanti, e gli abitanti addormentati attendono il sorgere del sole, ignari delle presenze silenziose che frugano nelle loro case in cerca di un piccolo tesoro. Incapace di distinguere il bene e il male Dino si affida unicamente all’istinto e riconosce in Nico un uomo dallo spirito buono, che ruba solo per sfamarsi ed è pronto a dare la vita per difendere i suoi amici. E ora che una presenza oscura sta infestando le strade di Parigi, ha la possibilità di dimostrare la sua vera natura, correndo in aiuto del suo amico a quattro zampe e della sua famiglia, braccata da una banda di criminali.

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Animati dai buoni sentimenti e da un amore incondizionato per Parigi, Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli mettono in scena un'avventura per ragazzi che entra con una delicatezza fuori dal comune negli strati più profondi dell'animo umano, svelando i traumi irrisolti, il dolore della perdita, e i fantasmi invisibili che tormentano i protagonisti come visioni apocalittiche per spronarli a reagire alla realtà problematica in cui si ritrovano a vivere. E sono proprio queste visioni che raccontano questa storia silenziosa, che non si dilunga mai troppo nelle parole e affida la narrazione al potere evocativo delle immagini, che con le loro sfumature pastello e le animazioni estremamente stilizzate, lasciano più spazio alle emozioni taciute che agli inseguimenti rocamboleschi. Così Un gatto a Parigi offre una prospettiva fuori dal comune sulla città di Parigi, che si delinea quasi esclusivamente dalle forme dei suoi tetti smussati, così come sulla vita, che non si può più scindere in contrasti cromatici netti, ma che trova un nuovo equilibrio nelle sfumature e in quelle creature straordinarie come il gatto Dino, che restano sempre in bilico tra il giorno e la notte e tra il bene e il male.

Titolo originale: Une vie de chat
Regia: Jean-Loup Felicioli, Alain Gagnol
Origine: Belgio, Svizzera, Francia, Olanda, 2010
Distribuzione: P.F.A. Films
Durata: 64'

 

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