TORINO 30 – "Christmas with the dead", di Terrill Lee Lankford (Rapporto confidenziale)

Da un racconto del geniale Joe R. Lansdale (qui anche produttore), un film formato famiglia sceneggiato dal figlio Keith e realizzato in collaborazione con gli studenti dell'università texana di Nacogdoches. Nonostante l'assenza di pretese, però, Christmas with the dead non è altro che un prodotto amatoriale dai risultati quantomeno insoddisfacenti, che non reinterpreta in alcun modo la genialità dello scrittore americano

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Un gioco, uno scherzo. Solamente un divertimento tra amici: è meglio interpretare così Christmas with the dead, sorta di home movie realizzato in condizioni di assoluta povertà (di budget, e non solo). Tratto da un racconto di Joe R. Lansdale, il film è in tutto e per tutto una sorta di prodotto di bottega: prodotto dallo stesso scrittore, scritto dal figlio Keith e frutto della collaborazione con gli studenti dell’università di Nacogdoches, è la storia di un’epidemia di zombie che si diffonde durante la notte di Natale, in seguito all’apparizione di misteriose luci abbaglianti in cielo. Solamente chi non le ha viste ha potuto esimersi dal contagio, come appunto accade al protagonista Calvin, che però ha perso così moglie e figlia. Ma il Natale è sacro, e nessun morto vivente potrà impedirgli di continuare a festeggiarlo insieme alla sua famiglia.

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Le opere del geniale scrittore texano, come noto, sono solite attingere dal grande immaginario popolare americano, frullando e shakerando personaggi e situazioni in un grande calderone che ingloba cinema horror, fantascienza, western, letteratura pulp e quant’altro; per trasporle su grande schermo è impossibile quindi non fare riferimento alla lezione di Don Coscarelli e del suo bellissimo, straordinario Bubba Ho-tep: che era sì la storia di un Elvis anziano e malato, amico di un JFK di colore e alle prese con una mummia assassina dentro un ospizio, ma era soprattutto il ritratto struggente e spietato di una vecchiaia e di una vita intera, giunta alla conclusione e costretta a fare i conti con le scelte del passato; un film dove l’assurdo e il grottesco di Lansdale non sminuivano la malinconia e la portata romantica del racconto, ma anzi la aumentavano a dismisura.

 

Christmas with the dead invece non fa tesoro di nulla, e si accontenta di mettere in scena le pagine del racconto senza inventare alcunchè, senza ragionarci sopra, senza farle vivere nuovamente. Il che poteva risultare comunque accettabile, se non fosse che il risultato si riduce a poco più di un prodotto amatoriale, tecnicamente ben poco difendibile. Appunto, un gioco. Dispiace vedere il nome dell’autore coinvolto in operazioni così poco ispirate, dove neanche il divertimento (assai modesto) sopperisce alla mancanza di idee: fosse durato la metà, sarebbe stato un mediometraggio buono a malapena per un festival horror indipendente. Così, invece, è davvero il nulla.

 

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