LOCARNO 67 – Roman Polanski: the day after

roman polanski

E' successa nel Ticino ma sembra una storia tutta italiana. Le interferenze della politica sul festival hanno contribuito a non far venire uno dei massimi registi contemporanei. Per il Direttore Artistico è la giornata piu' scura da quando gli è stato chiesto di dirigere il festival. E in questa storia chi ci perde è soprattutto il cinema. Ancora una volta

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roman polanskiE' successa a Locarno, nel Ticino, ma sembra una storia tutta italiana. Le interferenze della politica sui festival hanno contribuito a non far venire Roman Polanski al festival dove avrebbe tenuto una masterclass di cinema il 15 agosto alle 16.15. Già ci si immaginava, in quella giornata, cosa poteva venir fuori da quei consueti incontri approfonditi della tradizione di Locarno, puramente cinematografici, dove sarebbe stata ripercorsa la carriera di uno dei piu' gtandi autori contemporanei. E invece niente. 

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La notizia è arrivata ieri, come una doccia d'acqua gelata in una delle poche giornate di sole di questa edizione. Polanski ha mandato questa lettera: 

Cari amici, mi dispiace dovervi comunicare che dopo aver constatato che la mia apparizione al Festival di Locarno avrebbe potuto provocare tensioni e controversie da parte di persone contrarie alla mia presenza, ma di cui rispetto le opinioni, ho deciso a malincuore di rinunciare a parteciparvi. Mi rattrista sinceramente deludere le vostre aspettative. Roman Polanski.

Le avvisaglie già c'erano state nella giornata di apertura quando il Presidente Marco Solari aveva detto che "Polanski è un uomo libero nel nostro paese". E tra i maggiori esponenti politici c'è Fiorenzo Dado' del PPD che dopo la rinuncia del cineasta ha rilasciato questa dichiarazione riportata dal "Giornale del Popolo. Quotidiano della Svizzera Italiana: "Non la considero una mia vittoria ma una vittoria del buon senso che purtroppo non è arrivata ai verticio del Festival ma dallo stesso Polanski. il Festival deve godere della massima libertà, ma la stessa libertà deve essere garantita anche ai cittadini che vogliono esprimersi sulle scelte del Pardo, senza subire ignobili pressioni. Dal punto di vista artistico mi pare che le scelte del Festival siano ottime. Mi sono limitato a criticare l'attribuzione di un premio a Polanski che avrebbe offeso le vittime di uno dei peggiori reati. E io ho parlato a nome di queste vittime".

Ora è pienamente condivisibile la reazione del Direttore artistico Carlo Chatrian che ha sottolineato come quella di ieri sia per lui "la giornata piu' scura da quando gli è stato chiesto di dirigere il festival". E poi ha aggiunto: La decisione di Roman Polanski di rinunciare al mio invito mi rattrista profondamente".

Mettetevi nei panni di chi organizza un festival come Locarno, tra i piu' importanti nel panorama mondiale. C'è tutto il lavoro di tutto un anno, traselezione, scelta degli ospiti, organizzazione degli eventi per fare il migliore programma possibile. E Polanski era uno dei fiori all'occhiello di questo cartellone. La rinuncia, chiaramente dovuta alle polemiche dei giorni precedenti, lo ostruisce fortemente. Se anche Cannes avesse agito cosi', non avrebbe avuto ad esempio la sua presenza per presentare il bellissimo Venere in pelliccia nell'edizione del 2013, in una delle conferenze stampa piu' belle di quell'edizione.

Oltre le polermiche, un'altra brutta pagina nel rapporto tra politica e scelte artistiche di un festival. Chi ci perde è soprattutto il cinema. Ancora una volta.

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