FESTIVAL DI ROMA 2014 – The Narrow Frame of Midnight, di Tala Hadid (Cinema d'oggi)


Tala Hadid, artista londinese e figlia di esuli iracheno-marocchini, torna alle proprie origini e racconta il disastro della terra dei propri avi. I luoghi e le persone catturate dal suo occhio provengono da un mondo violento e stanco, un universo dove ogni sentimento, ogni prova di coraggio, ogni lacrima è piena di una rassegnazione disperata

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Dal Marocco alla Turchia, e poi fino a Baghdad. E' una strada fatta di sangue e polvere quella intrapresa da Aicha e Zacaria. Lei, piccola orfana senza famiglia, si ritrova in balia di una coppia di criminali, intenzionati a venderla in Europa. Lui, invece, è uno scrittore iracheno, segnato da una vita di dolori passati e in cerca del fantasma di un fratello scomparso, forse vittima delle sue idee rivoluzionarie. Il loro incontro, fortuito, durerà solo qualche ora, ma li condizionerà, legandoli per sempre.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Tala Hadid, artista londinese e figlia di esuli iracheno-marocchini, torna alle proprie origini e racconta il disastro della terra dei propri avi. I luoghi e le persone catturate dal suo occhio provengono da un mondo violento e stanco, un universo dove ogni sentimento, ogni prova di coraggio, ogni lacrima è piena di una rassegnazione disperata.

La fuga di salvezza di Aicha e la discesa agli inferi di Zacaria, sono entrambe traiettorie umane di un disagio. I loro volti impertubabili, stoici nel sopportare il peso di un passato pieno di commiserazioni e un futuro di incertezze drammatiche, sono le stesse facce di popoli lasciati a se stessi, di famiglie costrette a vivere situazioni insopportabili. Con una sensibilità in bilico tra il buonismo occidentale e l'urgenza di chi si sente coinvolto in prima persona, la Hadid cerca di mettere il suo indiscutibile talento visivo al servizio della sua storia.

I luoghi fotografati dalla regista (incredibilmente simili a quelli dell'Italia meridionale) diventano scenari di racconto di Morte, dove ogni respiro trasmette continui rimpianti di vite perdute, di felicità irrecuperabili e irripetibili. Persino le risate di gioia finali di Aiche, finalmente libera dai suoi rapitori/compratori, non possono che accrescere il senso profondo di malinconia. Come a sottolineare, ancora una volta, l'inconsistenza dei brevi momenti di spensieratezza.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array