"40 anni vergine", di Judd Apatow

Qualcosa di più di una semplice rarità inviolata: l'esordiente alla regia cinematografica Judd Apatow e soprattutto la scoperta Steve Carell, segnano traiettorie di libera improvvisazione, di spontanea comicità, rifiutando il taglio di scena, perseguendo in ogni momento un riavvolgimento, auspicando per ogni battuta una riscrittura.

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Qualcosa di più di una semplice rarità inviolata: l'esordiente alla regia cinematografica Judd Apatow e soprattutto la scoperta Steve Carell, segnano traiettorie di libera improvvisazione, di spontanea comicità, rifiutando il taglio di scena, perseguendo in ogni momento un riavvolgimento, auspicando per ogni battuta una riscrittura. Steve Carell, protagonista di alcuni dei maggiori successi televisivi degli ultimi anni negli Stati Uniti, riparte da quel torrente di parole farfugliate incomprensibilmente da dietro la scrivania del notiziario in Una settimana da Dio e scrive la sceneggiatura insieme ad Apatow, più che altro creando un cinema sensibile alla fisicità della risata e all'espressività della corpo. Un uomo quarantenne è ancora vergine, non è mai stato con una donna, vive tra la sua collezione di modellini di supereroi, libri di fumetti, video game: non è un eremita, è un introverso che se ne sta per conto suo in mezzo alla sua collezione di "cose". Quell'uomo ha concentrato la sua energia, decenni di energia sessuale repressa, in altri interessi. Lavora in un negozio di elettronica, cura il fisico grazie ad una piccola palestra allestita nel proprio appartamento, gira sempre in bici e trascorre buona parte delle serate in compagnie dei vicini guardando la tv. Il suo mondo viene messo a dura prova dai colleghi che a tutti i costi lo costringono a rompere il ghiaccio, magari usando inappropriati metodi donnaioli. Proprio come i Farrelly, Apatow attraverso Carell, sembra guardare dentro di sé e intorno a sé, con il tempo che si fa estensione dell'esperienza, della conoscenza del soggetto, creando immediatamente ciò che si vuole plasmare e godendo nel toccare la materia. Apatow non ha (ancora) il dono di saper depistare, di far cambiare repentinamente direzione alla scrittura, ma ci lascia condividere al tatto la stessa tenera sfacciataggine, scoprendo divertito l'imbarazzo dell'esistenza superficiale degli esseri umani impigliati in un'idea immobile e immutabile di ciò che resta solo dopo la prima volta.       

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Titolo originale: 40 Years Old Virgin


Regia: Judd Apatow


Interpreti: Steve Carell, Catherine Keener, Paul Rudd, Romany Malco, Seth Rogen, Elizabeth Banks, Leslie Mann


Distribuzione: UIP


Durata: 115'


Origine: USA, 2005

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