Bertrand Bonello, souvenir da una casa chiusa
Siamo in un bordello parigino dei primi del 20°secolo: una prostituta (la seducente Adèle Haenel, che nel 2002, a soli 13 anni, interpretava la ragazzina autistica di I diavoli di Christophe Ruggia) viene sfigurata per sempre da un cliente violento.
L'aggressione le stampa sul viso un tragico "sorriso" (come il Joker di Heath Ledger in Il cavaliere oscuro e come la sfortunata Black Dhalia).
Intorno a lei, all'interno di quel mondo a sè che è la "casa chiusa", scorrono le vite, le rivalità, le paure, le gioie e i dolori delle altre ragazze: Hafsia Herzi (la rivelazione di Cous Cous del 2007: metà tunisina, metà algerina, da allora ha girato 8 film) Céline Sallette (Alibi e sospetti) l'italiana Jasmine Trinca (La meglio gioventù, Il caimano, Il grande sogno) e Noémie Lvovsky nei panni della maitresse.
La sceneggiatura è del regista francese, la produzione di Arte France Cinéma, Les Films Du Lendemain and My News Picture con il conributo finanziario di Canal +, Centre National de la Cinématographie, CinéCinéma, Région Ile-de-France e Sofica Cinemages. (m.p.)