A.G.P.C. sulla vicenda SIAE

Parla Martha Capello, Associazione Giovani Produttori Cinematografici

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

"Il supposto pagamento dei diritti SIAE per le musiche nei trailer dei film presenti sui siti di cinema non aiuta il cinema indipendente e le produzioni giovani, già troppo spesso penalizzate da una difficoltà evidente nella distribuzione delle loro opere in sala”, dichiara Martha Capello, Presidente di A.G.P.C.
“Sono infatti proprio le produzioni più piccole e più giovani ad avvalersi del Web come importantissimo strumento di promozione delle opere. La libera circolazione internet dei trailer garantisce una efficace e fino ad oggi economica promozione, non solo del film, ma anche di tutti gli autori coinvolti nella produzione, compresi i compositori di colonne sonore. Poiché le musiche utilizzate sono, nella maggior parte dei casi, le stesse contenute nella soundtrack del film, ci domandiamo perché creare ulteriori complicazioni e barriere a quella che invece dovrebbe diventare una sempre più diffusa e libera promozione del cinema da valorizzare e incrementare." (c.v.)

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    9 commenti

    • Non riesco a capire come possa essere possibile non comprendere che il diritto di autore non è una tassa, ma è un bene che appartiene solamente ai proprietari che sono coloro che la creano, pertanto chi vuole ultillizzare un bene altrui è necessario chiederlgli l'autorizzazione e pagarre il diritto per chi se ne appropria, anche momentaneamente e anche senza scopo di lucro, tali diritti rappresentano il giusto compenso per la retribuzione di un lavoro per chi l'ha avuto l'ingegnosità di crearla e che molto spesso tale compenso rappresenta l'unico sostegno economico.Un plauso grande grande alla SIAE ed ai suoi Mandatari ispettori,che invece di reprimere mediante azioni repressive,di natura cautelare che la legge gli consentirebbe di effettuare, che comporterebbero l'oscuramento di Siti, inibizioni ed accertam.,svolgono una funzione preventiva e di grande apertura, tutelando il diritto di autore a vantaggio di tutti gli utilizzatori, ma mai facendo venire il diritto a …

    • Che commento pieno di falsità e di tutta l'illusione che questa associazione per niente benemerita cerca di dare di s'è. I tre quarti di noi iscritti alla siae non percepiamo un bel niente, ei soldi li pappano solo pochi privilegiati e un carrozzone fallimentare che sta cercando di rovistare nel fondo per recuperare due spiccioli. la SIAE non tutela gli autori ma solo i grandi interessi. E non c'entra proprio un cazzo con il "giusto compenso", soprattutto in questa vicenda dove già prende soldi da you tube e dai supporti tipo cd e DVD. Io per registrare la mia musica devo pagare una tassa alla sia e sul cd e non prendo nulla da nessuno! Spero che si scatemi presto una rivolta di tutti li autori liberi-e non ciechi o conniventi come questo Ciccio – e che prestovenga abolita e ridisegnato del tutto il concetto e il modo ditutelare gli Autori.

    • Il diritto di autore in Italia rappresenta da una parte degli associati della SIAE, da alcuni media e da alcuna politica un modo per fare quattrini ai priviliegiati, strumentalizzando non come diritto al lavoro ma come amministrare una tassa,l'ignoranza che regna è tanta.La SIAE è un ente pubblico economico, e non una associazione,non ha finalità di lucro e pertanto i diritti che percepisce al netto delle spese sono riversati agli associati,come qualsisi Ente pubblico dello stato,è controllato dai Ministeri vigilanti,e all'interno del Consiglio di Amministrazione a garanzia di tutti sono previste nomine ministeriali al contrario da parte di alcuni associazioni che vorrebbero scardinare il monopolio e vorrebbe privatizzare l'ente,privandolo di qualsiasi controllo e garanzia per gli utilizzatori.e gli stessi iscritti.La ripartizione dei diritti avviene dagli stessi aderenti,ma anche qui l'ignoranza è tanta, perchè in sede di elezioni nessuno vota,chi gestisce la siae di …

    • La SIAE ha un debito nei confronti dei suoi stessi associati, gli autori ed editori, di 800 milioni di euro, la cifra più alta tra questo tipo di società in Europa tanto che si parla già di una nuova Alitalia. Ciò significa che quando avete speso qualche euro o centesimo di tassa per il bollino quei soldi non sono finiti direttamente all’autore ma a pagare i debiti della SIAE.
      http://dariosalvelli.com/2011/02/siae-debito-guai-arriva-commissario

    • Anthony DiMarco

      Che vuol dire "ente pubblico enocnomico"? " il nuovo riassetto della Società (avvenuto con legge del 9 gennaio 2008 n. 2) ne ha comportato la trasformazione in ente pubblico “economico” a base associativa. Il che, oltre a sottolinearne la natura privatistica e la soggezione alle norme del diritto privato (di fatto, la S.I.A.E. non ha mai ottenuto sovvenzioni statali), l’ha anche sottratta alla giurisdizione amministrativa, certamente più lunga e più tortuosa.
      da I segreti della SIAE http://www.i-dome.com/articolo/17201-I-segreti-della-S-I-A-E.html

    • Guardate che al Senato è pendente dal febbraio del 2009 – ma naturalmente il suo esame non è ancora neppure iniziato – un disegno di legge volto a rimuovere definitivamente il monopolio della SIAE.
      Ci sta la politica dietro la SIAE, che ci mangia parecchio…

    • Ciccio hai scatenato l'inferno! Megli che ti stavi zitto. Vi dico che un otttimo studio sulla vicenda siae è quello di Diego Menegon pubblicato per BrunoLeoniMedia http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_89_SIAE.pdf
      Pensate che solo il personale costa piu' di cento milioni di euro. E' il classico carrozzone pubblico costruito sulle spalle dei cittadini che nulla ha seriamente a che vedere con la tutela dei diritti di chi produce opere di ingegno.

    • certo che finché si parla di concetti come "mancato guadagno" è difficile fare un salto e cambiare un sistema che non è assolutamente allineato né alla realtà mediatica attuale, né agli attuali modi di fruizione dei contenuti culturali.