Festival di Roma: Nicolini critica la sinistra
Miopi l'austerità della gara al ribasso dei costi e gli attacchi a Muller
Nella rissa di commenti politici – su cui abbiamo volutamente sorvolato in queste settimane (mai dentro i problemi veri, sempre di formule e vacue) – sul Festival di Roma , spicca l'intervento su L'Unità di Renato Nicolini , celebre assessore alla Cultura del Comune di Roma nel periodo 1976/1985, nelle Amministrazioni guidate da Giulio Carlo Argan, Luigi Petroselli ed Ugo Vetere, creatore della cosiddetta "Estate romana".
Sul buco di bilancio del Festival ha detto che "E' "grave" quanto sta avvenendo per la Festa del Cinema dove escono dal calcolo molti milioni finora investiti e sembra scoppiata una miope gara dell'austerità, dove è importante spendere 'di meno' di chi c'è stato prima, che compromettere la competitività del Festival".
Sulla candidatura di Muller e la sinistra, ha aggiunto: "Sembra quasi che, infastidita dalla nomina di Marco Muller, la sinistra da ex comunista si sia trasformata in tafazzista – (riferendosi al personaggio comico Tafazzi, caratterizzato da un masochismo militante) – perchè tace o lascia intendere 'l'avevo detto io, era meglio lasciare tutto com'era'. Nelle indiscrezioni filtrate sul progetto di Muller, mi sembravano particolarmente interessanti i collegamenti previsti con l'area archeologica centrale. Credo sia interesse generale non farli morire". Nei giorni scorsi erano state diverse le esternazioni dei politici di sinistra sul buco del Festival, come se fosse qualcosa creato dalla nuova Direzione e non un prezioso lascito della cosiddetta "buona gestione" del duo Rondi/Detassis…